Peschereccio incagliato a Torre Pali: recuperati 42 quintali di gasolio. Evitato il disastro ambientale

Peschereccio incagliato a Torre Pali: recuperati 42 quintali di gasolio. Evitato il disastro ambientale
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Venerdì 31 Gennaio 2020, 17:51
Recuperati 42 quintali di gasolio, 700 litri di emulsione acqua-olii, tre batterie e due bombole di gas. Questo materiale inquinante si trovava a bordo del peschereccio che sabato scorso, 25 gennaio, si è incagliato sull'isola della Fanciulla, a Torre Pali, nel Salento. Sul natante viaggiavano una decina di migranti, subito soccorsi e trasferiti nei centri di accoglienza, mentre è stata la Guardia Costiera a coordinare successivamente le operazioni sul peschereccio.

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Sotto il comando del capo del Compartimento di Gallipoli, Capitano di Vascello Enrico Macrì, si sono svolte le
operazioni di recupero degli idrocarburi presenti a bordo del motopesca di circa 25 metri. Dopo un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi sia da parte del personale specialistico della Guardia Costiera che dei sommozzatori dei
Vigili del Fuoco, e dopo aver aver constatato la pericolosità ambientale del peschereccio, sono state attivate le procedure previste dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed è stato chiesto l'intervento dell’unità Ievoleco – di stanza nel porto di Otranto - della Società consortile Castalia, per il trasporto a smaltimento dei materiali liquidi inquinanti. 

Le complesse operazioni di aspirazione dalle casse della imbarcazione e di successivo travaso sull’unità maggiore Ievoleco, iniziate alle 7 del mattino e durate circa 9 ore a causa dei bassi fondali presenti in zona, sono state condotte con l’impiego di mezzi nautici minori dagli uomini della Guardia Costiera, coadiuvati dal personale
specialistico del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Lecce.

«L’operazione - spiega la Guardia Costiera - ha di fatto eliminato il rischio della fuoriuscita in mare della grossa
quantità di combustibile presente. Sono già in corso le valutazione tecniche ed amministrative finalizzate alla
rimozione dell’intera unità dalla località in cui si è incagliata. L’operazione rientra a pieno nell’ambito di uno dei più rilevanti compiti istituzionali del Corpo che, come noto, pone la tutela dell’ambiente marino e costiero come uno degli obiettivi prioritari da perseguire, sia per la ricchezza del patrimonio naturalistico nazionale, sia per i rilevanti interessi sociali ed economici coinvolti nell’utilizzo delle relative risorse».
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