Relitti di barche, copertoni e tonnellate di corpi morti, ripulite le rade di Ponente e di Levante

Relitti di barche, copertoni e tonnellate di corpi morti, ripulite le rade di Ponente e di Levante
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Venerdì 19 Giugno 2020, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Relitti di barche e quintali di corpi morti tra cui numerosi copertoni: si è conclusa l'operazione "Fondali puliti" volta a riportare sicurezza e legalità delle aree demaniali marittime delle Rade di Ponente e di Levante del porto naturale di Porto Cesareo. E ieri il il Comandante della Capitaneria di porto di Gallipoli, Capitano di Vascello Enrico Macrì, ha illustrato al Direttore Marittimo della Puglia e della Basilicata Ionica, Contrammiraglio Giuseppe Meli, al vice Sindaco di Porto Cesareo Silvia Tarantino e al direttore dell’Area marina protetta di Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio i risultati raggiunti dopo le 3 fasi operative.

Nel dettaglio, la prima fase si è svolta nell'arco di dieci giorni tra novembre e dicembre 2019: attraverso numerose immersioni dei sommozzatori del primo nucleo sub di San Benedetto, con l'ausilio di due unità navali minori della Capitaneria di porto di Gallipoli sono stati rimossi 150 corpi morti e recuperati 25 relitti di imbarcazioni. all'operazione, nei weekend, hanno partecipato anche i volontari dell’Associazione “Paolo Pinto” di Gallipoli.
 

 


La seconda fase, cioè quella di vigilanza e riorganizzazione, ha portato al sequestro di quattro imbarcazioni da diporto e all’emanazione di un'ordinanza  che ha reso esecutivo il “Regolamento del porto naturale di Porto Cesareo” che prevede, tra le altre cose, l’individuazione a mare di specchi acquei per lo stazionamento all’ancora  delle unità navali, l’individuazione di tre corridoi di transito all’interno dei quali le unità navali in ingresso/uscita dalle rade dovranno navigare e la destinazione degli spazi disponibili in banchina per le varie tipologie di unità navali.

La terza fase, cioè quella di recupero e rimozione di quanto non in linea con il Regolamento, ha visto nuovamente la partecipazione per nove giorni del 1° Nucleo Sub Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto ed ha portato al sequestro di un natante, alla rimozione di sei relitti e di 220 corpi morti di diversa dimensione abusivamente posizionati negli specchi acquei della Rada di Levante. Inoltre con la collaborazione del personale dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo sono state posizionate una parte delle boe (di colore giallo) che delimitano le zone di ancoraggio, sia a Levante che a Ponente) e le boe (di colore arancione) che indicano il canale d’accesso alla rada di Levante.

’imponente e storica operazione compiuta a Porto Cesareo in questi mesi ha ricevuto il plauso del Contrammiraglio Meli, che ha auspicato ai rappresentanti del Comune di Porto Cesareo e dell’Amp, deputati alla gestione di un territorio costiero - caratterizzato da un così rilevante e prezioso habitat marino - di porre in essere le migliori pratiche amministrative (con particolare riguardo agli ormeggi delle unità da pesca e da diporto) finalizzate ad un ottimale fruizione da parte della collettività del territorio, nel rispetto dell’ambiente marino.

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