La moglie del direttore generale della Asl nominata responsabile dell’Ufficio gare territoriali, istituito con lo stesso provvedimento di nomina il 30 dicembre scorso. Bufera sull’Azienda sanitaria di Lecce: la segnalazione del presunto conflitto d’interessi dell’allora commissario straordinario, da pochi giorni direttore generale, Stefano Rossi è arrivata sul tavolo del presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) Giuseppe Busia. A firmarla, Giovanni D’Ambra, segretario provinciale del sindacato Cisal Sanità. «Riteniamo – scrive D’Ambra – che quanto accaduto possa indebolire la fiducia a credere, da parte dei dipendenti, nell’imparzialità e nel buon andamento dell’azione amministrativa e sanitaria dell’Asl di Lecce. Proprio perché il conflitto di interessi è una condizione giuridica che si verifica quando viene affidata un’alta responsabilità decisionale a un soggetto che ha interessi personali o professionali in contrasto con l’imparzialità richiesta da tale responsabilità, imparzialità che può venire meno a causa degli interessi in causa anche potenziali».
L'atto contestato
Il provvedimento del 30 dicembre scorso che ha scatenato l’indignazione del sindacato è firmato dal direttore amministrativo della Asl di Lecce, Yanko Tedeschi e da Rossi. Per evitare «plurime gare ponte» e «procedere all’espletamento di procedure di gara aziendali territoriali», l’Azienda «dispone di istituire l’Ufficio gare territoriali all’interno dell’Unità Coordinamento servizi amministrativi distrettuali» con l’obiettivo di avviare le gare per l’acquisto «sotto la soglia comunitaria di beni e attrezzature sanitarie da destinare ai distretti socio sanitari». Giacché la responsabile del Coordinamento servizi amministrativi distrettuali, Rosanna Indiveri – ovvero la moglie di Rossi - «ha maturato notevole esperienza nella gestione e nel coordinamento delle procedure amministrative per l’approvvigionamento di beni e servizi sia in qualità di Responsabile unico del procedimento in numerose procedure di gara sia quale referente aziendale di specifiche schede di progetti di investimento», la Asl ha dunque scelto di nominarla responsabile dell’Ufficio gare territoriali.
La replica del dg Asl
Il direttore generale Rossi ha affidato a una lunga lettera, inviata a Cisal e ad Anac, la sua replica: «La disposizione in questione, di natura squisitamente organizzativa, non integra in alcun modo un incarico aggiuntivo, bensì esplicita in maniera organica funzioni di precipua competenza della Unità già diretta dalla dottoressa Indiveri. Essa è finalizzata a razionalizzare le attività amministrative di competenza dei Distretti Socio Sanitari, mediante la raccolta dei fabbisogni aggregati e l’espletamento a livello centralizzato delle gare sotto-soglia già svolte singolarmente dai singoli Distretti Socio Sanitari, così da ottenere il duplice vantaggio di concentrare le poche risorse umane ed ottenere economie di prezzo e di procedimento». Analogo procedimento era stato adottato, in precedenza, per l’Ufficio Gare ospedaliere. E ancora: «Per ciò che concerne, poi, l’individuazione della dottoressa Indiveri quale responsabile dell’Ufficio Gare istituito all’interno della stessa Unità da Lei diretta, occorre precisare che allo stato Indiveri era (già alla data del mio insediamento) ed è tuttora l’unica Dirigente Amministrativa in servizio presso i 10 Distretti Socio Sanitari della Asl di Lecce». Da ciò, per Rossi, deriva «l’assoluta legittimità della disposizione, erroneamente ritenuta anche solo potenzialmente fonte di conflitto di interessi».
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