San Severo, altre due bombe nella notte: distrutti due negozi

Foto: Ansa
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di A.Pig
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Martedì 11 Gennaio 2022, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 08:15

La spirale di violenza e intimidazioni nel Foggiano non si ferma. Nella notte tra lunedì e martedì, altri ordigni sono stati esplosi contro due attività commerciali di San Severo: il primo intorno alle 3.30 ai danni del negozio di parrucchiere Li Quadri in via Checchia Rispoli, il secondo a distanza di poco tempo contro l'attività commerciale Pirolandia in corso Leone Mucci. Ingenti danni ed è da aggiornare una triste contabilità: sale a sei il numero degli attentati in Capitanata dall'inizio dell'anno ad oggi tra cui quello di venerdì scorso in cui è stato incendiato e distrutto un furgone di un'azienda che distribuisce il caffè in città.

In tanti chiedono l'intervento dello Stato


Un'allerta che ha spinto tanti rappresentanti della politica a chiedere una risposta dello Stato: lunedì la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese presiederà, in Prefettura a Foggia, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica a cui parteciperanno anche il capo della Polizia - direttore generale della Pubblica Sicurezza, i comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i vertici della locale Procura della Repubblica e della Direzione distrettuale antimafia di Bari.

La titolare del Viminale si recherà anche a San Severo «per dare un segnale concreto di attenzione da parte dello Stato all'amministrazione cittadina, a tutta la comunità e agli imprenditori locali: la magistratura e le forze di polizia stanno assicurando il massimo impegno contro le organizzazioni criminali che operano a Foggia e in provincia». Come detto, dunque, due esplosioni nella notte hanno riacceso paure e preoccupazioni. Il titolare dell'attività di fuochi pirotecnici Pirolandia, Massimo Ricciardi, ha raccontato di aver ricevuto qualche giorno fa una lettera. «Il giorno 5 novembre mi hanno lasciato una lettera sotto la saracinesca del negozio. Non posso dire il contenuto». Con amara ironia ha proseguito: «C'era scritta una poesia» ma poi ha voluto precisare di «non aver mai ricevuto minacce». «Non ho paura - ha spiegato Ricciardi che ha stimato i danni per 80mila euro - Devo fare il negozio nuovo ma mi rifarò in una settimana».

Il faro dell'antimafia


L'attenzione da parte del procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho è particolarmente alta già da tempo e si affianca ad alcune iniziative, come l'istituzione dello Squadrone Carabinieri Cacciatori Puglia, un'unità specializzata dell'Arma di stanza presso l'Aeroporto Amendola di Foggia per contrastare le attività mafiose. Ma il nemico è infimo e c'è da alzare ulteriormente l'asticella. Francesco Miglio, sindaco di San Severo, ha chiesto alla ministra Lamorgese «non solo vicinanza e solidarietà alla nostra popolazione, che in questo momento si sente lasciata sola» ma anche «delle misure concrete da attuare nelle prossime settimane per sventare quello che è un vero e proprio piano, una vera e propria strategia messa in atto dall'associazione mafiosa per tenere sotto scacco questa popolazione e questo territorio». In una nota, il commissario regionale di Forza Italia Mauro D'Attis e il vice commissario Dario Damiani hanno spiegato che sosterranno tutte le iniziative che la ministra intenderà avviare. Il sindaco Miglio si è confrontato con l'assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone che gli ha assicurato «il pieno appoggio» aggiungendo che chiederà al presidente della commissione di studio e inchiesta sulla criminalità organizzata in Puglia Renato Perrini di tenere una seduta a San Severo».
Due anni fa a Foggia ci fu una manifestazione importante organizzata dall'associazione Libera in cui tutta la città scese in piazza per dire no alla mafia. Proprio l'associazione in una nota ha chiesto di non mollare: «In due anni molte cose sono cambiate: si sono moltiplicate le indagini e le operazioni condotte dalle Forze dell'Ordine, molte associazioni, scuole, cittadini, hanno intrapreso percorsi di conoscenza e impegno, alcuni imprenditori si sono avvicinati al percorso di denuncia».
A.Pig.

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