Don Tonino Bello: le celebrazioni in ricordo a 31 anni dalla morte

Don Tonino Bello: le celebrazioni in ricordo a 31 anni dalla morte
di Luana PRONTERA
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Aprile 2024, 05:00

“Poveri e pace”, sono sempre state queste le stelle polari seguite da Don Tonino Bello, il “parroco” in odor di santità che ha saputo scalare le gerarchie ecclesiastiche mantenendo intatta la sua straordinaria semplicità. In questi giorni tutta la Puglia lo ricorda in occasione del 31esimo anniversario del “dies natalis”, cioè della sua nascita al cielo avvenuta, a Molfetta, il 20 aprile 1993. 

La commemorazione


La diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca ha voluto commemorare l’evento con una serie di appuntamenti tra cui l’inaugurazione e la benedizione del Seminario Vescovile intitolato a monsignor Francesco Bruni, il quale curò, nel 1858, i lavori di edificazione della sede attuale. Questo luogo si lega alla figura di don Tonino in modo profondo poiché fu banco di apprendimento ma anche la cattedra per generazioni di seminaristi a cui “il vescovo del grembiule” fece da educatore. 
Alle ore 11, nella Cattedrale di Ugento, è prevista la celebrazione della Santa Messa presieduta dal vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, monsignor Vito Angiuli. Successivamente verranno presentati i lavori di ristrutturazione del Seminario. Alle 12, presso la sede del Seminario vescovile, sarà scoperta una lapide commemorativa e inaugurata la mostra permanente su don Tonino con oggetti, abiti e scritti autografi appartenuti allo stesso. L’intento è quello di raccontare pezzi di vita di quell’uomo carismatico (e a tratti scomodo) che non credeva ai segni del potere ma al potere dei segni. Un uomo che ha deciso di spendere gli anni della propria vita accanto alle persone più fragili invocando con determinazione la pace dei popoli, il disarmo e la sua più netta avversione contro tutte le guerre. 

La celebrazione


Nel pomeriggio don Tonino sarà celebrato nella sua città natale, Alessano. Alle 18 l’arcivescovo di Otranto, monsignor Francesco Neri, celebrerà la Santa Messa nella chiesa collegiata. Seguirà un momento di preghiera presso la tomba monumentale di don Tonino, sepolto nel suo paese. In quest’occasione, monsignor Vito Angiuli farà dono alla comunità diocesana della sua ultima pubblicazione dal titolo "Quant'è bella la giovinezza: parole ai giovani sulla vocazione". Si tratta di una raccolta di scritti (lettere e messaggi) che il vescovo ha rivolto ai giovani e ai giovanissimi nei suoi quattordici anni di magistero episcopale e di presenza attiva nelle comunità diocesane. La sua nomina, infatti, avvenne nel dicembre 2010. 
Il libro diventa così un tacito custode della storia del venerabile Tonino. Monsignor Angiuli mette nero su bianco aneddoti che evidenziano la visione educativa di quell’umile parroco tra la gente che poi divenne vescovo di Molfetta rimanendo sempre proteso verso gli ultimi, gli emarginati, i poveri. Il nome di don Tonino campeggia su libri, strade, scuole e piazze. Il suo ricordo è vivo nella memoria di chi ha partecipato alle sue assemblee e agli incontri condividendone la passione e gli ideali. Egli, fu un fervente sostenitore dei diritti umani e della giustizia sociale, si distinse per umiltà e dedizione al servizio dei più vulnerabili. 
Don Tonino combatté la povertà e l'ingiustizia, promuovendo la pace e la solidarietà. La sua vita rifletteva l'amore per i poveri e l'umile, incarnando i valori evangelici. Il cancro non gli impedì di partire per Sarajevo, la città bosniaca martirizzata dalle milizie serbe. L’esercito dei pacifisti partì il 13 dicembre del 1992 per invocare la tregua, don Tonino morì qualche mese dopo. A 31 anni dalla sua morte, il messaggio di un umile vescovo del sud, continua ad essere attuale. Nei pressi della tomba di don Tonino è incisa una frase: “In piedi costruttori di pace”, il riassunto di una vita intera e di un percorso che profuma di santità. Proprio su quella tomba, il 20 aprile del 2018 Papa Francesco, giunto in Salento per omaggiare don Tonino, si chinò in preghiera. «Per don Tonino la pace è un cammino da costruire giorno per giorno – ricorda monsignor Angiuli –. Non un evento a buon mercato, ma una meta da raggiungere anche attraverso il proprio martirio personale. Un ideale da conquistare a prezzo del proprio sacrificio. Un dono da invocare con la preghiera. Il riconoscimento dell’altro come un fratello e non come un nemico».
[RIPRODUZ-RIS]© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA