Spari per una donna: interrogatorio dal gip

Spari per una donna: interrogatorio dal gip
di Roberta GRASSI
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Martedì 27 Febbraio 2018, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 16:37
Due donne presenti all’agguato. Per una delle due e per un presunto “pettegolezzo” insinuatosi tra due “ex” amici si è giunti a sparare a fine gennaio, in un cortile condominiale del quartiere Sant’Elia. Sei colpi di pistola, una 7,65 che ha sputato pallottole finché non si è inceppata. E per mezzo della quale, secondo l’accusa, Raffaele Tanzarella, 45enne di Brindisi, avrebbe tentato di uccidere Francesco Greco, 44 anni, l’uomo che frequentava e con cui era stato a cena qualche sera prima. La memoria del sistema di videosorveglianza puntato sul cortile era stata formattata. È emerso dalle indagini della Squadra mobile che del montaggio si era occupato proprio il feritore. Probabilmente in grado anche di cancellare le tracce.
I fatti avvenuti il 31 gennaio scorso sono riassunti nel provvedimento che ha disposto la custodia cautelare in carcere per Tanzarella che oggi alle 12, al fianco dell’avvocato Giacinto Epifani, affronterà l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Stefania De Angelis. La richiesta di misura porta la firma del pm Francesco Carluccio: è stata depositata il 20 febbraio scorso.
Inchiesta rapidissima sul ferimento: Greco ebbe salva la vita, fu colpito a un calcagno da un proiettile. Ma nel sopralluogo effettuato sul posto dalla polizia furono trovati altri bossoli. E alcuni fori anche sulla autovettura Atos dietro alla quale la vittima aveva cercato riparo.
Le indagini sono state condotte con metodi tradizionali. Greco non ha fornito un contributo determinante agli investigatori. Non è stato difficile però ricostruire la vicenda, a partire dai messaggi su Facebook che erano stati scambiati dalle parti coinvolte poco prima del delitto.
Si parte da un dato di fatto: Greco e Tanzarella erano amici. In trasferta erano stati arrestati per un’azione di cui entrambi risultavano protagonisti, in concorso.
Entrambi hanno una compagna. I problemi sarebbero sorti quando uno, e nello specifico Tanzarella, a quanto riferito da alcuni testimoni, avrebbe destinato alcuni messaggi alla donna dell’altro. Dai messaggi si sarebbe giunti alle minacce di morte. Poi, alle 14.20 del 31 gennaio la resa dei conti.
 
Prima la lite poi gli spari.
All’indagato è contestato di aver agito per futili motivi. Per il rifiuto delle avance e per il “pettegolezzo” che ne era scaturito. Tentato omicidio l’ipotesi principale. Si aggiunge poi l’accusa di aver portato in luogo pubblico un’arma da fuoco, pur non avendone l’autorizzazione. La pistola che ha sparato e che non è stata trovata.
Chiuso il cerchio, per gli investigatori, ci sarà ora da battagliare per la difesa riguardo, tanto per cominciare, all’ipotesi di accusa. La più grave di tutte, in rapporto ai fatti, è quella che è stata attribuita all’arrestato che secondo gli inquirenti avrebbe compiuto atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte di Greco, scampato al peggio per miracolo.
Fermo restando che, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Tanzarella avrà modo di fornire la propria versione dei fatti, se lo riterrà, rispondendo alle domande del giudice per le indagini preliminari.
Potrebbe rigettare le accuse, dichiarandosi innocente o ammettere gli addebiti. O potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.
Gli investigatori non nutrono dubbi. Sarebbe stato lui a premere il grilletto. Per ragioni di poco conto. Definite tali, in un colloquio informale, anche da chi si è ritrovato in ospedale con una ferita al piede.
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