I timori del sindaco Marchionna: «Centri di accoglienza allo stremo»

Il sindaco Pino Marchionna
Il sindaco Pino Marchionna
di Danilo SANTORO
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Lunedì 28 Agosto 2023, 12:00

Già un mese fa era stata la prefetta di Bari Antonella Bellomo, a margine dello sbarco di una ottantina di migranti nel capoluogo pugliese, a lanciare l'allarme: «Abbiamo bisogno ancora di tante altre strutture, di strutture in particolare per minori ma anche per adulti». Trenta giorni dopo, le difficoltà sono aumentante nel sistema di accoglienza dei migranti, in Italia e in Puglia. Il fronte logistico ormai da settimane sta diventando un problema non di secondo piano nell'ospitalità che le regioni italiane stanno offrendo a chi giunge in Italia attraverso le Ong.


Elemento questo spiegato anche dal sindaco di Brindisi, Pino Marchionna, poche ore dopo l'arrivo della Geo Barents, nel capoluogo adriatico. «C'è preoccupazione per il numero di migranti in continuo aumento, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di minori non accompagnati. Le strutture di accoglienza sono allo stremo e da soli non ce la possiamo fare. Condivido l'appello ha specificato il primo cittadino - che il governo ha rivolto alla Ue: siamo di fronte a un fenomeno epocale che va affrontato con un approccio e mezzi straordinari».


Ieri i migranti giunti a Brindisi, tra cui molti minori, sono stati trasferiti in centri della Puglia e della Calabria. Strutture sovraffollate: da nord a sud della regione, ma anche dell'intera Penisola e che coinvolgono non più solo adulti ma anche tanti minori, come ha spiegato Fulvia Conte, coordinatrice Sar a bordo della Geo Barents di Medici Senza Frontiere, da cui ieri sono sbarcate 168 persone a Brindisi, e che ritiene «fallimentare» questo approccio emergenziale del fenomeno migratorio.

Secondo quanto viene riferito dal membro della stessa Ong «è stato detto più volte che i porti lontani vengono assegnati per distribuire le persone sul territorio. Ma è stato ampiamente dimostrato che non è così: primo perché la percentuale di persone soccorse dalle Ong è al di sotto del 5% quest'anno e quindi non saremo sicuramente noi ad alleggerire le regioni del sud. E poi perché le persone si possono distribuire con i pullman» come «è addirittura avvenuto in alcuni sbarchi al nord dove le persone sono state portate al sud». Attenzione alta su quelli che potrebbero essere i nuovi centri anche in Puglia. Nelle scorse settimane si era diffusa l'ipotesi di una possibile struttura come centro di accoglienza nell'ex base Usaf situata fra Brindisi e San Vito dei Normanni. L'ipotesi è stata smentita subito dal deputato brindisino di Forza Italia Mauro D'Attis e dal sindaco Marchionnna, dopo un confronto con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.


A chiedere un confronto aperto e a diversi livelli - con il governo, i comuni, le regioni e le altre reti del terzo settore impegnate nell'accoglienza - che permetta di affrontare la questione dei migranti in modo strutturale e non emergenziale è la Caritas Italiana. Richiesta che giunge mentre inizia l'ultimo mese di una estate che vede gli sbarchi toccare quota 106.000, più del doppio dell'anno scorso, mentre sale a 85.000 circa il numero delle persone accolte nel sistema italiano. Si fatica a trovare spazi ovunque nelle piccole e grandi città. «L'Europa deve capire che l'Italia non può essere lasciata sola» ha chiosato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso che ha voluto lanciare l'appello ai vertici del Vecchio Continente sul rafforzamento necessario della rete di accoglienza.
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