La figlia del barista era con il papà ed è sotto shock

La figlia del barista era con il papà ed è sotto shock
di Maria GIOIA
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Martedì 7 Marzo 2017, 12:23
Sono stati interminabili momenti di paura quelli vissuti ieri dalla famiglia e dalla madre di Cosimo Bruni, che è rimasta sul posto in cui suo figlio è stato gambizzato per seguire i rilievi dei carabinieri. Mentre attendeva il termine delle operazioni la donna ha raccontato quanto accaduto poco prima e parlato della nipotina di soli otto anni sotto shock dopo aver visto il papà ferito: «Mio figlio ha chiuso il bar ed è salito in auto per fare rientro a casa. Era con la moglie e la figlia di otto anni. Hanno sparato davanti a loro due e per poco non hanno centrato pure mia nuora. La bambina ha visto colpire il padre».
La ricostruzione dei momenti della gambizzazione in piazza Vecchia è drammatica, proprio perché avvenuta dinanzi ad una bambina di 8 anni e ad una giovane donna, che hanno visto una persona impugnare e puntare una pistola verso il papà e il marito per poi fare fuoco.
«Qui stiamo andando verso la fine del mondo. Oggi (ieri, ndr) quando sono tornato dalla campagna mi hanno riferito quello che è accaduto poco fa. Solo ieri sera un gruppo di giovani ha pestato a sangue un ragazzino proprio in mezzo alla piazzetta, tra gli alberi. Ho urlato per fermarli. Tanti anni fa ho lasciato la campagna per tornare a Ceglie e stare più tranquillo, ma non è proprio così. Non si capisce più niente e non so dove sta andando a finire la nostra società». Questa, invece, la confidenza, lo sfogo amaro e rassegnato di un uomo che si trovava in piazza Vecchia.
 
Una rassegnazione che sfocia in pessimismo sul futuro. Perché lì, nel cuore del borgo antico cegliese c’è più di qualcosa che non va. E a dimostrarlo è il fatto che il centro si sta svuotando mano a mano, perché ci abita è costretto a fare i conti con tante situazioni spiacevoli. Se n’è parlato più volte sulla stampa e altrove: vandali pronti a distruggere vasi e piante, a lanciare uova su stabili appena rinnovati, a scrivere con pennarelli e quant’altro sulle mura tra i vicoli più suggestivi.
Dello spaccio di stupefacenti poi se n’è parlato più volte. Il fenomeno, contrastato in passato con almeno due operazioni mirate dei carabinieri, non sarebbe stato mai debellato del tutto. Secondo chi conosce bene la zona del centro storico, il fenomeno c’è ed è latente, si sposta silenzioso tra i vicoletti e cammina tra strette di mano di acquirenti e clienti, resi trasparenti e invisibili agli occhi della paura e dell’omertà.
 
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