Tari, in arrivo la stangata conguaglio. I comuni compatti chiamano in causa la Regione

La raccolta dei rifiuti nel Capoluogo
La raccolta dei rifiuti nel Capoluogo
di Alfonso SPAGNULO
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Lunedì 22 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 08:13

Si va dal milione e 700mila euro di Brindisi alle sole 1.900 euro di San Michele Salentino: anche i comuni brindisini hanno ricevuto dall’Ager (l’agenzia regionale che si occupa dei rifiuti) il conto per quanto concerne il conguaglio Tari dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato definitivamente la delibera Arera (che calmierava i prezzi) dando ragione ai gestori degli impianti che ora si vedranno riconosciuti non solo gli arretrati dal 2021 ma con tariffe regolate dall’attuale indice Istat.

Il salasso

Per tantissimi Comuni pugliesi che gioco forza dovranno aumentare la tari attirando le proteste dei cittadini. Questi ultimi non tutti capiranno che i loro sindaci c’entrano poco (anzi niente) in questa vicenda ed ecco quindi che i primi cittadini, tramite l’Anci, la loro associazione, si stanno muovendo nei confronti della Regione Puglia per cercare una soluzione. Proprio oggi la presidente regionale Anci, Fiorenza Pascazio, invierà una lettera al presidente Michele Emiliano chiedendogli un incontro urgente sulla questione. Intanto, appunto, il conto da parte dell’Ager è stato presentato. Prendendo in considerazione la provincia di Brindisi è proprio il capoluogo il Comune più penalizzato dato che il conguaglio ammonta a 1.758.171,89 euro. Batosta anche per Fasano, 419.217,11, e Ostuni, 292.204,88 euro. Nel dettaglio questo quanto devono gli altri Comuni: Carovigno (194.763,44 euro), Ceglie Messapica (26.015,23), Cellino San Marco (28.675,51), Cisternino (42.731,25), Erchie (3.281,81), Francavilla Fontana (40.277,67), Latiano (6.402,73), Mesagne (181.035,10), Oria (6.863,76), San Michele Salentino (1.915,93), San Pancrazio (6.543,16), San Pietro Vernotico (82.543,67), San Vito dei Normanni (122.355,66), Torre Santa Susanna (3.373,34), Sandonaci (2.185,03) e Villa Castelli (3.527,10).

I più penalizzati

I comuni ad alta densità turistica che, soprattutto nei mesi estivi, producono molti più rifiuti indifferenziati a causa dell’esponenziale aumento della popolazione sul territorio. E per questo si spiega come, ad esempio, un Comune come Carovigno, con meno abitanti di Ceglie Messapica, si ritrovi a dover pagare oltre 170mila euro in più. Questi soldi dovranno essere spalmati necessariamente sulla prossima Tari e se qualche ente ritoccherà leggermente la tassa alcuni Comuni dovranno calcare la mano in quanto il servizio di igiene urbana, per legge, non può avere altri finanziamenti se non, appunto, dalla Tari. Ecco perché i sindaci in questo momento sono inviperiti e preoccupati. Non essendo responsabili di quanto accaduto rischiano comunque di essere additati come gli unici colpevoli e considerando che in qualche Comune si andrà anche al voto un eventuale aumento della tassa sui rifiuti non è certo un bel biglietto da visita. Se la Pascazio chiede di incontrare Emiliano affinché la Regione possa pensare ad una qualsiasi forma di aiuto per i Comuni ma anche che si faccia mediatrice nei confronti dei sei impianti pugliesi interessati il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, in qualità di responsabile per i rifiuti dell’Anci a livello nazionale, ha chiesto una apposita norma al Governo.

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