La revisione della rete Ten-T, il sistema di trasporto dell'Ue in cui Brindisi vuole entrare dalla porta principale, giungerà a breve ad un nodo importante con il dibattito nella commissione del Parlamento europeo competente, la Tran.
L'aggiornamento della rete europea dei trasporti
Il deputato irlandese Ciaran Cuffe, che presiedeva la seduta di martedì pomeriggio, infatti, ha dato appuntamento al 13 di aprile alle 9, con una riunione che vedrà al centro proprio il testo che poi dovrà andare alla plenaria. Il testo adottato sarà poi portato ai “triloghi”, ovvero al confronto con la posizione della Commissione europea (che nel 2021 ha emendato una sua precedente proposta) e del Consiglio dell’Unione europea, l’organizzazione che raggruppa gli stati membri. Si tratta di un passaggio importante, come detto, anche per il porto di Brindisi che da tempo spera di essere incluso all’interno della cosiddetta rete “core”, ovvero quella principale che prevede tra l’altro nove corridoi principali, considerati quelli di maggior importanza strategica.
Gli ultimi passaggi in commissione
Ed in questo contesto è arrivata la votazione di qualche settimana fa da parte sia della Commissione Trasporti che di quella per le Politiche Europee della Camera, con la quale erano stati approvati dei documenti, quasi del tutto sovrapponibili, che successivamente sono stati inoltrati alle diverse istituzioni comunitarie, dal parlamento al Consiglio stesso: al loro interno, contengono indicazioni tanto di carattere puramente tecnico sui mezzi di trasporto quanto di carattere geografico sull’ampl6iamento della rete Ten-T nel suo complesso.
Il prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico
Nel testo inviato al presidente di turno dell’Unione (lo svedese Ulf Kristenson), ad esempio, si legge che il parere favorevole delle commissioni parlamentari italiane prevede la condizione di “prolungare il corridoio Mar Baltico – Mar Adriatico da Bari a Lecce, via Brindisi”. La proposta della Commissione, infatti, in origine prevedeva che il corridoio, che attualmente termina nella città di Ravenna, fosse prolungato lungo la dorsale adriatica solo sino al capoluogo di Regione, dove ha l’intersezione con un altro tracciato della rete core della Ten-T, quello scandinavo – mediterraneo.
Il ruolo dei nodi urbani
Ora, l’impronta sembra essere diversa ed in questo contesto si parla anche di valutare l’inserimento nella rete centrale di “nodi urbani” (ovvero quelle città particolarmente importanti dal punto di vista infrastrutturale) come quello di Lecce, che diventerebbe così il terminal principale del Baltico-Adriatico, assieme a quello di Foggia, oltre alla “promozione” dell’aeroporto di Bari dalla rete “comprehensive” a quella “core”.
Gli emendamenti pro-Brindisi
Negli ultimi giorni, ad esempio, Lucia Vuolo di Forza Italia ha ricordato di aver presentato un testo che ricalca grosso modo quanto è scaturito da Montecitorio, rivendicando anche attenzione a Brindisi nell’ottica del suo porto. Qualche settimana fa, invece, il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi, in un convegno promosso da Grimaldi sulle autostrade del mare, aveva aperto all’ipotesi di lavorare sull’inserimento di Brindisi in un prolungamento di un altro corridoio, quello dei Balcani occidentali, che arrivando dall’Albania poi proseguirebbe sino in Sicilia, passando dal possibile ponte sullo stretto di Messina, seguendo in parte quello che in è stato identificato come “corridoio 8”. Tema che appassiona anche nel Paese delle Aquile, visto che proprio ieri a Tirana si è svolta una conferenza sullo sviluppo infrastrutturale portuale nell’ottica della Ten-T, sottolineando potenzialità del corridoio 8 come collegamento tra il mar Nero ed il mar Adriatico.
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