Bare e minacce sui social, sindaco nel mirino: «L'odio non mi ferma»

Bare e minacce sui social, sindaco nel mirino: «L'odio non mi ferma»
di Mariateresa LANZILLOTTI
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Venerdì 25 Ottobre 2019, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 11:18
Minacce social al sindaco di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, Domenico Conte. C'è chi lo tagga in post con tanto di bare e chi inneggia all'uso di metodi squadristi con sfondo razzista. Il primo cittadino denuncia il clima di odio e tanti gli dimostrano solidarietà. Alzano il tiro perché si avvicinano le elezioni ha commentato. Conte ha affidato a Facebook la denuncia degli atti intimidatori che da tempo subisce via social.

Non è raro che sui gruppi Facebook che raggruppano i sanvitesi, qualcuno dia bella mostra di sé, attaccando l'Amministrazione comunale ed il sindaco in primis con messaggi che non hanno nulla a che fare con la critica politica, e sono più simili a minacce che ad altro. Il primo cittadino ha sempre risposto agli epiteti e alle intimidazioni social facendo spallucce e lasciando correre, ma questa volta ha deciso di fare una raccolta di alcuni dei post diffamanti e minacciosi che alcuni gli hanno dedicato ed ha raccontato quanto sta subendo attraverso il suo profilo Facebook istituzionale. «Oggi mi ritrovo a condividere con voi l'ennesimo messaggio che una signora ha condiviso sul suo profilo nei miei confronti si legge nel post -, In questi anni in cui sono e siamo stati ricoperti di insulti e frasi ingiuriose da parte di alcuni concittadini, mancavano le bare. A queste persone dico che il loro odio e le loro offese non fermeranno il nostro operato. I cittadini di San Vito sono altro».

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Le bare sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso e lui, il primo cittadino che si è sempre tenuto lontano dalla nuova versione degli sproloqui da bar, ha deciso di rispondere usando lo stesso mezzo utilizzato per offenderlo e, forse, per intimidirlo. «Non mi sono mai interessato ai contenuti pubblicati da chi mi insulta nei modi più disparanti ha dichiarato il sindaco Conte -, è più forte di me, queste cose mi annoiano. Ma questa volta le bare sono state un po' troppo. Ho deciso di pubblicare il post, non perché io mi senta minacciato, ma per far capire a questa gente che se dovessero continuare, in futuro, potrei decidere di rispondere davvero, io conservo tutto. Devono capire che potrebbero non passarla sempre liscia».

Alcuni lo accusano di non aver fatto niente per la città negli anni della sua Amministrazione, altri scrivono di essere pronti ad andare da lui con un manganello, altri ancora, in un slancio di delirio di onnipotenza, rilanciano di voler mettere una bomba al Municipio. Slogan dell'odio, chiacchiere da social firmate con nome e cognome nella maggior parte dei casi, con pseudonimi, che mal celano l'identità dei proprietari degli account, in altri. «Sono sempre gli stessi ha continuato Conte -, gli stessi che mi insultano dal 2015, quando sono diventato sindaco. Ormai ci scherzo su. Mi hanno sempre offeso in vari modi, la novità è che ora stanno alzando il tiro perché si avvicina il momento delle nuove elezioni».

Tra pochi mesi, a San Vito si voterà per il sindaco e l'intera Amministrazione e, per Conte, chi lo insulta via social vuole solo creare un clima di odio intorno a lui e alla sua area politica. Ma chi lo fa ottiene l'effetto contrario. Dopo il post del sindaco in tanti, cittadini, sindaci di altri comuni, ed esponenti dell'opposizione in Consiglio comunale gli hanno assicurato la propria solidarietà ed hanno stigmatizzato gli episodi.
«Io sono tranquillo ha chiuso Conte -, chi mi minaccia su un social e lo fa mettendosi in mostra, non mi fa paura».
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