Bare "usate" e accatastate a Surbo: parte l'esposto alla Asl

Bare "usate" e accatastate a Surbo: parte l'esposto alla Asl
di Antonio SOLETI
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Venerdì 4 Marzo 2016, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 13:38

Decine di bare accatastate, in tutto una cinquantina, tra i muri perimetrali di una stanza un tempo usata come camera mortuaria nel cimitero di Surbo. Si tratterebbe di “cofani”, come in gergo vengono definite la casse da morto, “parcheggiati” in attesa di essere smaltiti secondo le norme che regolano la condotta da assumere in seguito ad estumulazioni o esumazioni dei defunti.
Il tutto in bella vista, in luogo a portata di mano dei visitatori che, passandoci davanti, potevano tranquillamente fermarsi e dare uno sguardo all’interno.

E qualcuno, questa sbirciatina, l’ha pure data. Tanto da vedersi costretto a segnalare il caso con un esposto alla Asl che, al momento, starebbe accertando responsabilità ed eventuali omissioni. 

Quanto evidenziato nell’esposto parlerebbe di materiali tipo zinco, resti di casse, stracci da imbottiture e persino vestiti. Tutto questo all’interno di una vecchia camera mortuaria, ora in disuso, da cui proverrebbero odori nauseabondi oltre che, con ogni probabilità, anche inquinanti. 
 


Tutte le prestazioni necessarie per la gestione dei servizi inerenti al cimitero comunale sono di competenza di una società esterna che, però, non è chiamata ad esperire lo smaltimento dei cosiddetti “rifiuti cimiteriali”, affidati, questi ultimi, ad un’altra società, opportunamente incaricata in seguito a regolare bando di gara.
Il ritrovamento, però, desta preoccupazioni sulla gestione di un genere di rifiuti in cui occorrerebbe prestare la massima attenzione per non violare le leggi ambientali e non essere perseguiti per una gestione incontrollata dei rifiuti speciali. Anche perché, stando a quanto si legge nel capitolato speciale d’appalto per la gestione dei servizi cimiteriali del Comune di Surbo, «i rifiuti derivanti da estumulazione ed esumazioni devono essere sottoposti a riduzione volumetrica ed inseriti in appositi cartoni/contenitori forniti dalla stessa ditta aggiudicataria dei servizi cimiteriali».

Così, mentra la Asl il 25 febbraio scorso riceveva opportuna segnalazione in merito alle bare dismesse nel cimitero di Surbo e mentre il responsabile, interpellato, riferisce che vi sono accertamenti in corso – ragione per la quale nessun provvedimento ufficiale sarebbe stato ancora adottato – il Comune di Surbo corre ai ripari e, con determina del 26 febbraio (il giorno seguente alla data dell’esposto all’Asl) ha impegnato 9mila euro affinché – si legge nel documento a firma del responsabile di settore, nonché comandante della Polizia Locale di Surbo – «si provveda alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti cimiteriali rinvenienti dalle operazioni di estumulazioni ed esumazioni, al fine di prevenire situazioni di pericolo di carattere igienico-sanitario».

E, mentre si assicura la “piena collaborazione dell'amministrazione e dei servizi cimiteriali del Comune”, nel frattempo l’area interessata dall’anomalo parcheggio è stata transennata, mentre resta da capire il perché si sia arrivati ad avere oltre 50 bare da smaltire, senza voler entrare nel merito del costo del servizio che, rispetto ad altri Enti, risulterebbe quattro volte superiore, considerando che la stessa ditta incaricata, in altri Comuni esperisce i suoi compiti al costo di 0,60 al chilo contro i 2,40 euro al chilo previsti a Surbo.

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