Discarica di rifiuti, ma abusiva: sequestrati beni per 500mila euro

Discarica di rifiuti, ma abusiva: sequestrati beni per 500mila euro
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 13:30

Un'area estesa per oltre quattro ettari trasformata in discarica abusiva di rifiuti speciali, per lo più scarti e inerti derivanti da attività di demolizione. E' quanto hanno scoperto i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Barletta assieme ai colleghi del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Bari, che hanno eseguito a carico di una impresa di Barletta specializzata nel recupero di materiali di scarto da demolizione, e considerata responsabile dell'illecito stoccaggio dei rifiuti, un provvedimenti di sequestro impeditivo e reale.

Tonnellate di rifiuti

Complessivamente, tra il 2019 e il 2021, sarebbero state depositate più di 28mila tonnellate di rifiuti.

I sigilli riguardano l'intero compendio aziendale: complessivamente il valore dei beni sequestrati ammonta a più di 500mila euro a cui se ne sommano altrettanti in termini di risorse finanziarie, riconducibili all'amministratore dell'impresa sottoposta a indagini. Sono stati sottoposti a «vincolo reale», puntualizzano gli investigatori, «diversi rapporti bancari intestati alla società e al suo amministratore, quote societarie, l'intero compendio aziendale e la discarica abusiva».

Le indagini

Dagli accertamenti eseguiti dai militari e coordinati dalla procura di Trani, che indaga per realizzazione e gestione di discarica abusiva e illecito amministrativo, è emerso che i rifiuti - provenienti dal territorio della provincia Barletta-Andria-Trani viaggiavano su automezzi non iscritti all'albo dei gestori ambientali, che raggiungevano la sede dell'impresa con un carico per un peso superiore rispetto a quanto consentito dall'autorizzazione provinciale (22 volte maggiore della capacità massima istantanea), per poi stoccare i rifiuti su terreni non autorizzati, che venivano usati come discariche e successivamente avviati al recupero. L'impresa avrebbe inoltre occupato abusivamente suoli di proprietà dell'Erario, nella disponibilità del Comune di Barletta.

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