Fibrillazione: al Miulli il primo trattamento per gli over 70

Fibrillazione: al Miulli il primo trattamento per gli over 70
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Venerdì 18 Marzo 2022, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:33

Si chiama "Star" (Linac-Based STereotactic Arrhythmia Radioablation of Atrial fibrillation) lo studio dell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari che prevede l'utilizzo dell'acceleratore lineare TrueBeam per eseguire il trattamento di radioablazione nei pazienti anziani affetti da fibrillazione atriale.

Nello studio sono arruolati pazienti con età superiore a 70 anni affetti da fibrillazione atriale parossistica sintomatica, per i quali il trattamento antiaritmico sia inefficace o non praticabile per bradicardia o per preesistenti difetti della conduzione dell'impulso cardiaco.

L'intervento possibile anche per gli over 70

«Le procedure di ablazione cardiaca nell'anziano sono ad altissimo livello di rischio - spiega Vitangelo Dattoli, direttore sanitario del Miulli - ma l'esperienza, l'organizzazione e l'eccellenza del nostro ente hanno consentito di rafforzare la tutela per gli anziani con particolari fragilità.

Lo studio Star ha dunque consentito di posizionare nuovamente il Miulli a livello internazionale con una ricerca scientifica che rappresenta un grande contributo al bisogno di salute di questi pazienti».

La procedura utilizzata nello studio Star è una forma avanzata di radiochirurgia non-invasiva in singola seduta di trattamento, che permette di colpire il bersaglio con estrema precisione, risparmiando gli organi sani circostanti. Il bersaglio del trattamento è costituito dall'ostio dalle vene polmonari, le stesse aree su cui viene eseguita l'ablazione transcatetere con metodica invasiva. Il bersaglio viene identificato utilizzando una cardio-TC, una Tomografia Computerizzata di simulazione sia a respiro libero che con metodica 4D per analizzare il movimento cardio-respiratorio ed avere una precisione assoluta durante l'erogazione delle radiazioni. I dati dei primi 5 pazienti al mondo trattati con il metodo STAR - è detto in una nota del Miulli - sono stati pubblicati dalla rivista internazionale «Frontiers in Cardiovascular Medicine» e presentati al «Radiosurgery Society Scientific Meeting», il congresso di Radiochirurgia di Los Angeles.

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