Corteo funebre per il ragazzo morto in stile Gomorra e blocco stradale: 11 obblighi di dimora/I nomi

"Se non fai come ti diciamo noi ti facciamo una caricata e ti mettiamo al posto del Big", avrebbero detto tre persone all'autista, che ha denunciato

Corteo funebre per il ragazzo morto in stile Gomorra e blocco stradale: 11 arresti
Corteo funebre per il ragazzo morto in stile Gomorra e blocco stradale: 11 arresti
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Martedì 5 Dicembre 2023, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 13:48

Sono più di duecento, tra donne e uomini della Polizia di Stato, gli agenti che sono stati impegnati a Bari, nel quartiere Japigia a dare esecuzione ad un'ordinanza cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di undici persone. Gli undici presunti colpevoli sarebbero vicini al clan Parisi/Palermiti.

Sono state sequestrate quattro moto, di proprietà degli indagati, mentre una quinta era già stata rivenduta dopo il corteo. Sono ritenute responsabili, in concorso, in base agli elementi acquisiti nel corso delle indagini, del reato di blocco stradale, consumato lo scorso giugno, per le strade di questo capoluogo. Avrebbero bloccato la strada, lo scorso 24 giugno, in occasione di un funerale, con auto e moto in contromano. In pieno stile "Gomorra". Sono undici i destinatari della misura dell'obbligo di dimora, con ulteriore prescrizione della permanenza in casa, a seguito di un'ordinanza del gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Dda.

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 Il caso è quello di fine giugno quando, dopo la morte del 27enne Christian Di Gioia, gli amici del ragazzo, morto in moto dopo aver perso il controllo della moto, sfilarono sotto il carcere di Bari.

In decine, a bordo di moto e scooter e occuparono viale Papa Giovanni XXIII suonando il clacson dei vari mezzi e sfrecciando tra le auto e i pedoni che cercano di attraversare la strada. Contromano anche il carro funebre che trasportava il feretro del 27enne.

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Il giovane morì dopo un incidente sul ponte tra Japigia e San Pasquale. Amici e familiari avrebbero sempre ritenuto che il sinistro fosse stato causato da un inseguimento con i carabinieri.

I nomi

Destinatari delle misure cautelari sono: Cesare Marino, Carmela Tagliaferro, Domenico Lepenne, Michele Mastrorilli, Gaetano Maltarino, Lorenzo Moretti, Cosimo Damiano Angerame, Nicola Romano, Michele Luciani, Francesco Anaclerio e Antonio Natangeli.

I dettagli e le tappe del corto

Durante il percorso, secondo gli inquirenti, alcuni dei promotori e dei partecipanti al corteo, oltre a rendersi responsabili di minacce nei confronti dell'autista del mezzo funebre, bloccarono le principali strade interessate, transitando, in contromano, dalle parti della casa Circondariale di Bari. Per loro è ipotizzato il reato di blocco stradale: avrebbero costretto gli ignari utenti della strada a fermarsi ed attendere il transito del carro funebre. 
Nei giorni immediatamente successivi, gli investigatori della Squadra Mobile di Bari sono riusciti, dopo la visione di numerose ore di registrazione dei filmati delle telecamere di video sorveglianza della città, a ricostruire compiutamente l'intero percorso interessato dai motocicli e ad identificare tutti gli autori del delitto.

Prima fermata davanti a casa di Giovanni Mastrolilli, ai domiciliari, zio del defunto; poi vicino a casa del defunto, davanti alla casa del nonno, Eugenio Palermiti e infine al carcere dove c'era il suocero Sasanelli Domenico, detenuto fino al 7 ottobre.

"Abbiamo individuato i soggetti che hanno bloccato le auto - ha detto in conferenza il dirigente della Squadra Mobile di Bari, Filippo Portoghese - e siamo stati in grado di ricostruire tutto il corteo, dalla chiesa della Resurrezione di Japigia al cimitero". Come sottolineato dal dirigente, il conducente del mezzo funebre è stato minacciato da alcuni amici del defunto sin dalla fine del funerale: "Se non fai come ti diciamo noi ti facciamo una caricata e ti mettiamo al posto del Big (il soprannome di Di Gioia, ndr)", avrebbero detto tre persone all'autista, che ha denunciato. 

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