A Bitonto domani sarà lutto cittadino per la scomparsa del 41enne Paolo Caprio, l’uomo morto domenica scorsa dopo un violento alterco avuto con il 20enne Fabio Giampalmo in una stazione di servizio: il giovane ha colpito il 41enne con tre pugni sul volto provocandone, probabilmente, la caduta all’indietro. La cerimonia funebre si svolgerà alle 16 all’interno della Basilica dei Santi Medici; l’uomo lascia moglie e figlia di cinque anni.
L'inchiesta
Il corpo dell’uomo è stato restituito nel tardo pomeriggio di ieri alla famiglia dopo l’autopsia svolta nell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari dalla dottoressa Sara Sablone, incaricata come consulente tecnico dal pm Ignazio Abbadessa, che sta coordinando le indagini. I risultati dell’autopsia saranno comunicati non prima di 90 giorni, dopo approfondimenti istologici e tossicologici su campioni prelevati. Intanto, è stato accertato che la causa della morte è da rilevare in un trauma cranico e la conseguente emorragia cerebrale.
Le successive indagini saranno necessarie per chiarire se il 41enne sia deceduto a causa dei pugni o a seguito del trauma cranico provocato dalla successiva caduta, quindi sarà determinante per stabilire la definitiva qualificazione giuridica del fatto, se omicidio volontario o preterintenzionale.
I carabinieri, intanto, hanno ascoltato numerosi testimoni e visionato le telecamere di videosorveglianza del bar all’interno della stazione di servizio dove si è consumato l’episodio e che, quindi, hanno ripreso esattamente il momento in cui sono stati sferrati i pugni. Tra le persone ascoltate non c’era, però, l’amico con cui Caprio è arrivato al bar e che si trovava con lui quando è stato picchiato. L’uomo domenica scorsa non si è presentato agli investigatori, nonostante il clamore avuto dalla vicenda. Gli uomini dell’arma ipotizzano di averlo individuato in uomo di Bitonto: il riconoscimento è avvenuto grazie ad una maglietta nera a strisce bianche sulle maniche. La sua testimonianza sarebbe di aiuto alle indagini per comprendere e ricostruire il modo in cui è maturata l’aggressione e cosa è accaduto nei momenti immediatamente successivi al fatto.