Bitonto, domani lutto cittadino per l'addio a Paolo, preso a pugni per un'occhiata

Bitonto, domani lutto cittadino per l'addio a Paolo, preso a pugni per un'occhiata
di Viviana MINERVINI
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Martedì 7 Settembre 2021, 21:37 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 11:39

A Bitonto domani sarà lutto cittadino per la scomparsa del 41enne Paolo Caprio, l’uomo morto domenica scorsa dopo un violento alterco avuto con il 20enne Fabio Giampalmo in una stazione di servizio: il giovane ha colpito il 41enne con tre pugni sul volto provocandone, probabilmente, la caduta all’indietro. La cerimonia funebre si svolgerà alle 16 all’interno della Basilica dei Santi Medici; l’uomo lascia moglie e figlia di cinque anni. 

L'inchiesta


Il corpo dell’uomo è stato restituito nel tardo pomeriggio di ieri alla famiglia dopo l’autopsia svolta nell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari dalla dottoressa Sara Sablone, incaricata come consulente tecnico dal pm Ignazio Abbadessa, che sta coordinando le indagini. I risultati dell’autopsia saranno comunicati non prima di 90 giorni, dopo approfondimenti istologici e tossicologici su campioni prelevati. Intanto, è stato accertato che la causa della morte è da rilevare in un trauma cranico e la conseguente emorragia cerebrale. 
Le successive indagini saranno necessarie per chiarire se il 41enne sia deceduto a causa dei pugni o a seguito del trauma cranico provocato dalla successiva caduta, quindi sarà determinante per stabilire la definitiva qualificazione giuridica del fatto, se omicidio volontario o preterintenzionale.

Per il momento la Procura lo ha qualificato come volontario aggravato dai futili motivi e dall’utilizzo di tecniche di combattimento, considerato che Giampalmo pratica box e arti marziali dall’età di 13 anni e i tre pugni sferrati a Caprio sono stati talmente ben assestati da farlo finire con la testa contro il marciapiede, quindi, che avesse la consapevolezza di poter uccidere colpendo la vittima in quel modo. Giampalmo che è in carcere a Bari da domenica, comparirà oggi dinanzi al gip per l’udienza di convalida del fermo e per l’interrogatorio, a seguito del quale il giudice deciderà se applicare misura cautelare e per quale reato. Certo, in fase di confessione Giampalmo, accompagnato dall’avvocato difensore Giovanni Capaldi, ha manifestato pentimento per ciò che ha fatto. Ma per il sindaco Michele Abbaticchio non basta: «Conservo ancora la speranza che il colpevole si penta pubblicamente, rinneghi cause o giustificazioni e inviti tutti i suoi coetanei a riflettere». 


I carabinieri, intanto, hanno ascoltato numerosi testimoni e visionato le telecamere di videosorveglianza del bar all’interno della stazione di servizio dove si è consumato l’episodio e che, quindi, hanno ripreso esattamente il momento in cui sono stati sferrati i pugni. Tra le persone ascoltate non c’era, però, l’amico con cui Caprio è arrivato al bar e che si trovava con lui quando è stato picchiato. L’uomo domenica scorsa non si è presentato agli investigatori, nonostante il clamore avuto dalla vicenda. Gli uomini dell’arma ipotizzano di averlo individuato in uomo di Bitonto: il riconoscimento è avvenuto grazie ad una maglietta nera a strisce bianche sulle maniche. La sua testimonianza sarebbe di aiuto alle indagini per comprendere e ricostruire il modo in cui è maturata l’aggressione e cosa è accaduto nei momenti immediatamente successivi al fatto.

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