Ucciso a pugni durante una rissa, tragedia a Bitonto. Confessa un 20enne: «Guardava le nostre donne». Il sindaco proclama il lutto cittadino

Ucciso a pugni durante una rissa, tragedia a Bitonto. Confessa un 20enne: «Guardava le nostre donne». Il sindaco proclama il lutto cittadino
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Domenica 5 Settembre 2021, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 14:59

C'è un fermo per l'omicidio di questa notte a Bitonto. Una lite finita male nella stazione di servizio di via Modugno, che ha causato la morte di Paolo Caprio, 41 anni, del posto. L'aggressore si è consegnato nel pomeriggio in caserma, è un 20enne del posto, Fabio Giampalmo, ora accusato di omicidio volontario aggravato.

L'aggressore: «L'ho picchiato perché guardava le nostre donne»

«Mentre stazionavamo sulle panche sotto il gazebo con le nostre mogli, Caprio si è avvicinato per origliare cosa stessimo dicendo e ha guardato in maniera provocatoria le nostre compagne. Notata questa circostanza, io mi sono alzato, gli ho detto testualmente "sempre avanti e dietro devi andare? Qual è il problema?", così dicendo gli ho tirato tre pugni colpendolo al viso, l'ho visto cadere in terra e sbattere la testa sul marciapiede. Non pensando che sarebbe morto sono andato via». Questo il racconto fatto ai carabinieri e al magistrato dal 20enne Giampalmo, sottoposto a fermo per l'omicidio volontario aggravato del 40enne.

La confessione del 20enne è riportata nel decreto di fermo notificato all'indagato, difeso dall'avvocato Nicola Capaldi.

Giampalmo ha raccontato di aver notato la vittima - che conosceva di vista - parlare con la sua compagna e con quelle dei suoi amici, mentre gli uomini erano all'interno del bar giocando alle slot machine. A quel punto il 20enne sarebbe uscito e, dopo l'ennesimo sguardo non gradito, avrebbe colpito Caprio lasciandolo a terra, per poi allontanarsi in auto. Alcune ore dopo aver saputo che il 40enne aggredito era morto, ha contattato l'avvocato e si consegnato in caserma.

L'inchiesta

Il pm della Procura di Bari, Ignazioni Abbadessa, ha disposto l'esame autopstico sul cadavere del 41enne per accertare le cause del decesso, mentre i carabinieri hanno già provveduto a recuperare le immagini delle telecamere di videosorveglianza della stazione di servizio, per ricostruire l'accaduto. Fin dalle prime ore della mattinata gli inquirenti erano infatti sulle tracce del 20enne che ha poi deciso di costituirsi spontaneamente.

Il cordoglio e lo sbigottimento del sindaco

«Senza armi la fine di una esistenza umana è stata decretata da violenza per motivi, sembrerebbe, non legati a questioni criminali - ha scritto sui social il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio -. Il presunto colpevole è in contatto con le forze dell'ordine. È vero, la prepotenza e la barbarie stanno attraversando tutto il Paese (il Sud in particolare) consegnando l'immagine di una società sempre più sola ed abbandonata. Ma Bitonto ha già sofferto troppo per sopportare altre tragedie come questa - ha concluso -. La vittima ed il presunto carnefice sono molto giovani per non lasciarci altro pensiero».

«Una vita non può essere così tragicamente spezzata dalla furia cieca della violenza - ha aggiunto la deputata bitontina Francesca Anna Ruggiero -.  La risposta dello Stato deve essere ferma e rigorosa. Nel nostro paese non c'è alcuno spazio per la barbarie».

«Proclameremo il lutto cittadino il giorno in cui si svolgerà il rito funebre per Paolo» ha detto poi Abbaticchio.

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