Negozi e showroom in città vecchia: incentivi fino a 60mila euro a fondo perduto

Negozi e showroom in città vecchia: incentivi fino a 60mila euro a fondo perduto
di Elga MONTANI
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Sabato 21 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:11

Fino a 60mila euro a fondo perduto destinati agli artigiani di Bari e dei comuni dell’area metropolitana, per l’apertura e la gestione di botteghe, laboratori, show room o spazi per l’esposizione e la vendita in locali commerciali al pianterreno, aperti al pubblico e con accesso e affaccio diretto alla strada a Bari Vecchia. 
È “Bari Artigiana” la nuova iniziativa del Comune di Bari per sostenere il commercio cittadino. Con questo bando l’ente intende sostenere i mestieri dell’artigianato artistico e tradizionale; incoraggiare il protagonismo degli artigiani come leva di promozione economica, sociale, turistica e culturale; tutelare e valorizzare l’artigianato artistico e tradizionale come elemento tipico del patrimonio storico e culturale locale; diversificare e qualificare l’offerta commerciale del centro storico per rafforzare l’attrattività turistica del nucleo antico della città. 
Le attività artigiane che richiederanno il contributo da parte loro andranno ad impegnarsi per realizzare attività, iniziative, eventi e servizi per promuovere l’artigianato artistico e di tradizione per i cittadini ed i turisti. Il bando è nato dal confronto con le associazioni di categoria, e per rendere la città vecchia sempre più attrattiva per i turisti, ma non solo. 

D_Bari

«“Bari Artigiana” fa parte della più ampia misura denominata D_Bari – spiega l’assessore Carla Palone – che è composta di quattro assi e ha come obiettivo il sostegno alle attività economiche in città. Abbiamo già fatto il bando “Un negozio non è solo un negozio” che è andato molto bene, ora ci proviamo con gli artigiani. Chi fa artigianato puro, soprattutto artistico, potrà aprire con questi fondi una attività nel centro storico della città». 
E alle eventuali obiezioni degli artigiani presenti già nel centro storico, che potrebbero vedere questo bando come un modo per aumentare la concorrenza, Palone risponde: «In realtà, con questo bando è anche possibile rinnovare le attività già esistenti, anzi ci farebbe piacere se i dieci artigiani attualmente presenti nella città vecchia partecipassero. Certo sarebbe davvero bello dare una immagine diversa della città grazie agli artigiani, e creare una strada dell’artigianato». Il bando è stato realizzato dalla ripartizione Sviluppo Economico in collaborazione anche con Porta Futuro, dove saranno a disposizione servizi di informazione, accompagnamento, formazione e networking per approfondire i contenuti dell’avviso e le ipotesi progettuali in via preliminare alla candidatura e per affiancare le imprese beneficiarie di finanziamento durante l’intero ciclo di progetto. 
«Questo bando è un tassello della strategia D_Bari 2022-2024 che ha già tanti elementi di supporto alla vita della città e al commercio di prossimità – spiega l’assessore e vicesindaco Eugenio Di Sciascio -. In questo caso, puntiamo a valorizzare il centro storico, focalizzandoci sul sopporto alle iniziative che riguardano l’artigianato che è una grande ricchezza del nostro territorio. D’altronde, nel momento in cui la nostra città si propone sempre di più come città turistica ha anche degli spazi che vanno valorizzati al meglio, all’interno di una strategia complessiva di valorizzazione dell’intera città». 
Il vicesindaco spiega inoltre come è nata questa idea: «Abbiamo fatto dei focus group e cercato di capire di cosa c’era bisogno. Rispondiamo quindi a dei bisogni, avendo chiaro che la città che vogliamo deve guardare a tutti gli elementi che, come un puzzle, costituiscono una città che cresce in maniera omogenea». Il bando è disponibile a partire da ieri, e nello specifico possono partecipare micro e piccole imprese artigiane regolarmente costituite, attive, iscritte sia al Registro delle Imprese tenuto dalla Cciaa di Bari che all’albo regionale delle imprese artigiane ed operanti nei settori dell’artigianato artistico e di tradizione. Le risorse complessive a disposizioni sono pari a 829 mila 322 euro, e i 60mila euro a fondo perduto possono coprire l’80% dell’investimento previsto.
 

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