Marco Granelli, presidente nazionale di Confartigianato: «Rilanciare l’artigianato? Decisivo sfruttare il Pnrr»

Dal decreto Lavoro al Superbonus le prospettive di crescita delle Pmi

Marco Granelli, presidente nazionale di Confartigianato: «Rilanciare l’artigianato? Decisivo sfruttare il Pnrr»
Marco Granelli, presidente nazionale di Confartigianato: «Rilanciare l’artigianato? Decisivo sfruttare il Pnrr»
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 9 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:24

Quali prospettive per l’artigianato davanti alle sfide imposte da Pnrr e innovazione digitale? «“Protagonisti nel cambiamento e costruttori di futuro”, è il nostro motto», replica il presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Marco Granelli, atteso oggi a Lecce per l’assemblea pubblica dell’associazione provinciale in programma alle 18 al Chiostro dei Domenicani, insieme al ministro per Affari europei e Pnrr, Raffaele Fitto. Nelle sue parole, tante certezze e anche qualche perplessità.
Presidente Granelli, i dati di Unioncamere dicono che nel Salento le imprese aumentano, ma non quelle artigiane, che diminuiscono (-90) come a livello regionale e nazionale (-7.443). Tendenza non nuova: come si arresta?
«Con un’iniezione di fiducia nel valore del lavoro artigiano. Il talento e la voglia di fare impresa non mancano, ma bisogna creare le condizioni per un ambiente favorevole agli imprenditori. È l’obiettivo delle battaglie di Confartigianato: eliminare i tanti ostacoli alle potenzialità di sviluppo del nostro tessuto imprenditoriale».
Lei è un imprenditore edile: con l’era dei Superbonus svanirà pure lo sprint delle costruzioni?
«Abbiamo una nuova opportunità straordinaria con il Pnrr. Dobbiamo essere capaci di sfruttarla appieno proprio per spingere settori come quello delle costruzioni in cui è preponderante la presenza degli artigiani e delle piccole imprese. Comunque, i risultati positivi ottenuti grazie al Superbonus dimostrano l’esigenza di rimodulare il sistema degli incentivi in edilizia, in funzione di obiettivi come la riduzione dei consumi energetici, l’efficientamento del patrimonio immobiliare e la riqualificazione urbana attraverso un equilibrato rapporto costi-benefici».
Il decreto Lavoro favorisce il rilancio dell’artigianato?
«È uno dei provvedimenti che può facilitare la vita degli imprenditori, semplificando la normativa e riducendo i costi in materia di lavoro. Ma gli interventi per rilanciare le attività economiche vanno costruiti con un approccio di politica economica coordinato, strutturale e complessivo. Soltanto così si potrà efficacemente sostenere la ripresa e il rilancio dello sviluppo».
C’è effettivamente anche un problema di competenze? Nel Salento solo il 16,1% delle imprese ha effettuato corsi di formazione, contro il 23,4 nazionale. Sono le imprese di settore un po’ reticenti all’aggiornamento o non dispongono dei mezzi adeguati?
«Tema fondamentale. Confartigianato si batte da tempo affinché anch’esso venga affrontato in un’ottica strutturale, mettendo in comunicazione il mondo della scuola con il mondo delle imprese».
L’indebolimento del Reddito di cittadinanza sta favorendo il reperimento di manodopera?
«Il problema del reperimento di manodopera qualificata si risolve, come dicevo, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola, imprese, mondo del lavoro per trasmettere il “saper fare”, su misure per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda».
Anche in digitalizzazione il settore appare in ritardo. Se le botteghe sono destinate a conservare e tramandare gli antichi mestieri, l’industria artigianale come può sfruttare le innovazioni provenienti anche dall’applicazione dall’intelligenza artificiale?
«Anche qui c’è un luogo comune da sfatare. L’innovazione digitale è entrata anche nei laboratori più tradizionali e gli artigiani usano le tecnologie come la stampa 3D, la robotica, l’internet delle cose e la realtà aumentata per lavorare meglio, per potenziare la qualità e l’unicità dei loro prodotti. L’Ufficio studi di Confartigianato ha certificato, in particolare, un utilizzo massiccio di servizi cloud da parte dei piccoli imprenditori. L’Italia è infatti in testa, tra i Paesi europei, per la crescita della quota di MPI che sfruttano queste tecnologie: siamo passati dal 20% del 2018 al 59% nel 2021. Battiamo ampiamente la media Ue, che si ferma al 38%, e Paesi concorrenti come la Germania, che si attesta al 27%, e la Francia (26%)».
La collaborazione appena avviata con Tik Tok è un punto di partenza?
«È parte del nostro impegno per mostrare, anche alle nuove generazioni, la vera identità e le opportunità delle imprese “a valore artigiano” che sono capaci di coniugare con le tecnologie digitali la tradizione, il saper fare, la creatività, il gusto, il fatto su misura, vale a dire le caratteristiche che da sempre fanno grandi nel mondo i prodotti delle imprese italiane a valore artigiano. Noi ci battiamo proprio per sostenere e promuovere queste loro caratteristiche e per aiutarle a cogliere le opportunità delle transizioni digitali e green».
In Puglia è stata da poco varata la nuova legge per il vostro settore: riqualifica la nozione di “artigianato” e irrigidisce le sanzioni contro chi immette sul mercato prodotti non conformi alla stessa. Quanto pesa la contraffazione e l’approssimazione sulla performance del settore?
«Confartigianato si batte da sempre per ottenere misure efficaci contro il falso made in Itay, che sottrae importanti risorse economiche alle nostre imprese e danneggia la nostra immagine nel mondo. Una risposta è arrivata dal Disegno di legge sul made in Italy, varato il 31 maggio dal Governo, che contiene misure per riconoscere e promuovere la qualità dei prodotti dell’artigianato e delle piccole imprese e l’attrattività dei territori. Tra queste, proprio il potenziamento della lotta alla contraffazione».
Come si rinnova la vostra azione di supporto degli associati?
«Protagonisti nel cambiamento e costruttori di futuro: questo è il nostro motto, l’impegno che ci ispira nell’affiancare le imprese, puntando su innovazione, competenze, sostenibilità, qualità nell’offerta di servizi e nelle attività di rappresentanza per I nostri associati. Siamo fiduciosi perché possediamo l’“arma di conquista di massa”, vale a dire il valore artigiano, fatto di creatività, bellezza, qualità, personalizzazione e cura maniacale dei dettagli, insieme a talento, orgoglio, tenacia e passione. Non saremmo imprenditori se non avessimo il coraggio di metterci alla prova ogni giorno. Ma serve anche un Paese che ci sostenga con convinzione: dal Governo nazionale alle amministrazioni locali fino al mondo della scuola e dell’Università e agli operatori dell’informazione. Tutti dobbiamo fare squadra per sostenere il valore delle imprese italiane».
E, anche alla luce del decreto Pa, all’effettiva realizzazione del Pnrr continuare a credere?
«Noi ci crediamo.

E crediamo anche che una Pubblica amministrazione veloce, efficiente, semplice costituisca condizione prioritaria per facilitare l’attività delle aziende, per sostenere il rilancio dell’economia, spingere i giovani a mettersi in proprio, attrarre investitori. Ed è un fattore abilitante per l’attuazione del Pnrr e per le tante riforme di cui ha bisogno il Paese».

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