Tassa di soggiorno, sono circa 800 le strutture abusive

Turisti a Bari
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Venerdì 3 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:52

Sono 1.759 su circa 2.400 le attività ricettive (hotel, b&b e case vacanza) che, ad un mese dall’entrata in vigore della tassa di soggiorno a Bari, sono registrate sul portale dedicato. Due terzi del totale, che insieme hanno portato ad un incasso di circa 250mila euro, mentre sono stati 59.199 i turisti presenti in città. Un bilancio positivo, per certi versi, nonostante quella che in qualche modo era stata definita una “falsa partenza”, e anche se da Federalberghi sottolineano come questi numeri siano la riprova di quanto da loro da sempre denunciato. Ovvero, la dimostrazione pratica dell’abusivismo presente in città e legato al turismo. 


«Gli abusivi del turismo ricettivo in città – scrivono in una nota dall’associazione di albergatori - risultano essere oltre 800 che, di conseguenza, avrebbero sviluppato almeno altre 56mila presenze, senza pagare l’imposta di soggiorno.

Un’evasione vicina al 50% che evidenzia con i dati quello che la Federalberghi ha previsto e denunciato negli ultimi anni».

I numeri

Sulla questione, Francesco Caizzi, vicepresidente nazionale e leader barese e pugliese della Federalberghi, dichiara: «Da anni scriviamo e denunciamo che è inopportuno, oltre che in palese violazione dei principi costituzionali, deliberare a Bari, con un tasso di abusivismo ricettivo alle stelle, un’imposta iniqua qual è quella di soggiorno che penalizza le strutture alberghiere provocando degli effetti distorsivi sull’economia turistica della città». Stando sempre al portale PayTourist, d’altronde, è possibile vedere che gli alberghi sono una minoranza delle strutture ad oggi presenti in città, in quanto 1.111 strutture rientrano nella sezione “Locazione breve” e sono appartamenti affitti brevi e case vacanza, mentre 298 sono affittacamere, 178 sono i bed&breakfast, 10 gli agriturismi o masserie e 117 case vacanza e appartamenti, oltre a 5 residence e 5 case per ferie. Solo 32 sono invece gli alberghi.

Federalberghi e il ricorso al Tar

Sulla tassa di soggiorno, Federalberghi ha anche presentato ricorso al Tar: «Abbiamo fatto ricorso al Tar (la discussione si terrà a metà novembre) – conclude Caizzi - richiedendo l’annullamento, previa sospensione, di atti illegittimi, perché assunti in violazione dei principi costituzionali che regolano la materia impositiva. E voglio ancora una volta ricordare al sindaco Decaro che la pratica dell’accontentarsi di quello che arriva non è una visione programmatica e, soprattutto, non è duratura. Le nostre indicazioni sono state completamente ignorate. Oggi ci impongono di chiedere ai turisti un supplemento di tariffa senza dare loro in cambio reali servizi».

L'assessore Pierucci

Di altro avviso l’assessore al Turismo, Ines Pierucci, che sottolinea: «Inizialmente le strutture registrate erano meno rispetto ad ora, ma piano piano tutte le altre stanno provvedendo a registrarsi, in quanto sanno che per loro c’è l’obbligo, soprattutto considerando l’obbligo di versamento trimestrale dell’imposta, come da regolamento». In merito alle presunte difficoltà che gli operatori avrebbero trovato nella registrazione aggiunge: «Il problema principale non era l’utilizzo del portale, ma proprio il fatto che alcuni non si fossero registrati. Non c’erano vere e proprie difficoltà da parte degli operatori con la piattaforma, piuttosto performante e molto intuitiva». Tutto è comunque rimandato alla fine del trimestre, solo allora si capirà davvero quanto incassato e quale sia la percentuale di operatori non in regola.

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