Bari, il Politecnico lancia lo sportello anti-violenza per le studentesse: ecco come funzionerà

Bari, il Politecnico lancia lo sportello anti-violenza per le studentesse: ecco come funzionerà
di Mara CHIARELLI
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Domenica 15 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:00

Contro la violenza, gli abusi fisici e psicologici, quella manipolazione patologica che non sempre viene riconosciuta come tale. Non va in vacanza l’attività del centro antiviolenza di Bari che, anzi, accende un riflettore anche all’interno dei centri aggregativi, come l’università. E si mobilita anche nei confronti delle studentesse fuorisede, il cui momentaneo straniamento dal nucleo familiare può rappresentare un elemento di fragilità. A partire da settembre, ogni primo e terzo venerdì del mese, dalle 9 alle 11, presso il Politecnico di Bari al primo piano dell’atrio Cherubini, nei pressi della biblioteca, saranno presenti un’educatrice psicologa e una psicologa psicoterapeuta, disponibili ad ascoltare gratuitamente qualsiasi problematica vissuta dalle giovani fuorisede ma anche dal personale in servizio. 

Come funziona


Lo sportello di ascolto e accoglienza è un’iniziativa dell’assessorato comunale al Welfare in collaborazione con il Politecnico di Bari, e sarà gestito dalla Rete dei centri antiviolenza SanFra. Inaugurato a febbraio, è stato subito bloccato a causa del lockdown, diventando provvisoriamente on line. La riapertura a settembre, dunque, diventa il vero e proprio varo di un servizio fortemente voluto anche dall’università, particolarmente sensibile a queste tematiche. Già ad ottobre scorso, ne era stato istituito un altro presso l’Ateneo: attivo tutti i venerdì dalle ore 10 alle 12, si trova al secondo piano dell’ex palazzo Poste (prima stanza a sinistra), con ingresso da via Garruba: si potrà accedere mediante prenotazione (al 328 8212906, attivo 24 ore su 24, o al numero verde 800 202330, e scrivendo a info@centroantiviolenza.it o in posta privata sulla pagina facebook ‘Centro Antiviolenza Bari’).
«Lo abbiamo voluto con forza - spiega Annalinda Neglia, delegata dal rettore del Politecnico Francesco Cupertino, al welfare e alle pari opportunità - Il problema delle forme di violenza è inserito nel mandato del rettore, nella questione più ampia del benessere, che comprende anche quello psicologico.

L’apertura di questo sportello, dunque è stata vista con grandissimo interesse da parte nostra. Per fortuna al momento i numeri sono bassi ma vogliamo essere affianco a chiunque si senta discriminato, sia personale docente e amministrativo che studentesse. L’università, del resto, dovrebbe essere il luogo per eccellenza dove non si dovrebbe mai verificare qualcosa del genere». Molta delicatezza anche nella scelta del luogo per gli incontri: «Abbiamo pensato all’area polifunzionale perché in questo modo chi ha necessità di incontrare le operatrici può facilmente confondersi con l’utenza più ampia». 

I numeri


Qualche numero dà la misura dell’utilità del Centro antiviolenza a Bari: negli ultimi tre anni sono state 725 le donne, di ogni età, che hanno chiesto aiuto per violenze psicologiche, sessuali, fisiche e per stalking: allontanate dalle famiglie, sono state collocate in struttura protetta. Ma quello che preoccupa maggiormente è l’aumento di richieste registrate proprio durante il lockdown. E agosto non differisce molto, vista la forzata convivenza durante le ferie di vittime e carnefici. Intanto Annalinda Neglia annuncia: «Noi ci stiamo attivando anche per la riapertura dello sportello psicologico».
Ma non solo: grandi novità arrivano anche contro le discriminazioni di ogni tipo. Dal 2018, infatti, la Crui (la Conferenza dei rettori delle università italiane) ha promosso l’attivazione della carriera alias per studenti transessuali. Si tratta, in sostanza dell’attivazione amministrativa di identità provvisorie per coloro che fisicamente sono in fase di transizione: sul documento necessario per sostenere gli esami, viene riportata l’identità finale. «L’anno scorso c’è stato il primo caso, da settembre prossimo - dice la delegata del rettore - estenderemo questa possibilità anche al personale».

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