Bari, più bella, più veloce e più comoda: ecco la nuova Via Amendola

Bari, più bella, più veloce e più comoda: ecco la nuova Via Amendola
di Riccardo RESTA
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Venerdì 13 Agosto 2021, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 08:25

Da cantiere aperto a principale asse di scorrimento in ingresso e in uscita da Bari, per chi si dirige verso la statale 100 o per chi da essa proviene. La nuova via Amendola è completata, e a oggi si presenta come una strada a quattro corsie, due per ogni carreggiata, separate dallo spartitraffico centrale.
Insomma, quella che i baresi erano abituati a considerare la strada più caotica della città, di quelle da prendere solo in assenza di alternative, oggi si presenta come un'arteria a scorrimento veloce, più bella e soprattutto molto più funzionale per raggiungere il centro o per uscire da Bari in direzione Taranto.

Il cantiere


Il cantiere è stato aperto nell'estate 2018, per concludersi in quella del 2021. Sono serviti tre anni, mentre il progetto iniziale ne prevedeva due. «C'è stata una pandemia di mezzo - ha spiegato il sindaco Antonio Decaro durante l'ultimo sopralluogo -. Mi dispiace per i disagi, i disservizi e i problemi alla circolazione. Ma adesso finalmente via Amendola è completata».
L'importo totale dei lavori ammonta a 4.5 milioni, e ha previsto un restyling integrale del tratto che va da viale Einaudi a Mungivacca, lì dove c'è l'imbocco della statale 100. La novità più importante riguarda l'introduzione delle tre rotatorie, in corrispondenza di via Hahnemann, via Laforgia e viale Einaudi, che hanno sostituito le 40 lanterne semaforiche che per decenni hanno reso via Amendola l'ordalia dei baresi.

In un secondo momento, alle tre rotatorie saranno assegnati altrettanti temi decorativi: il mare, le lame e l'eredità murattiana, con tanto di luci scenografiche.

La svolta green


Per ora la strada si presenta con una pista ciclabile bidirezionale da 2.50 metri su un lato e marciapiedi in entrambi i sensi di marcia. La svolta green della nuova via Amendola è rappresentata dalla piantumazione di 80 alberi dislocati su tutto il tratto riqualificato; il Comune ha insistito sulla sicurezza percepita lungo la strada, inserendo 45 telecamere di videosorveglianza, in corrispondenza degli incroci. Innovativo è anche il sistema Loges per gli ipovedenti, che separa la pista ciclabile dal marciapiede, così da segnalare il pericolo.
All'appello mancano solo le panchine (alcune sono già state installate), la resina colorata sulla pista ciclabile e qualche dettaglio di segnaletica verticale. La segnaletica orizzontale è stata ultimata la settimana scorsa, e nel tratto di Mungivacca a fine luglio sono iniziati i lavori (da 90mila euro) di rifacimento dell'asfalto, così da renderlo uniforme con il resto della strada.

Le proteste dei residenti e i parcheggi


Le vibranti proteste dei residenti hanno portato, infine, Comune e Italferr a rivedere il progetto del maxi parcheggio di scambio dell'area Executive, con uno sdoppiamento delle aree di sosta: una da 261 posti nella zona della nuova stazione Executive, l'altra (da 166 posti) oltre i binari, a Japigia. Il progetto iniziale prevedeva 427 posti auto tutti nell'area dell'Executive center.
Resta, però, da completare il tratto che porta da viale Einaudi a via Omodeo, in corrispondenza del ponte San Pio. «Stiamo cercando di recuperare le risorse», ha detto Decaro. L'intervento si aggira intorno ai due milioni di euro, e il Comune ha scelto di candidarlo a un bando ministeriale di rigenerazione urbana. L'idea è di creare un'ulteriore rotatoria in corrispondenza di via Omodeo, per poi estensdere la riqualificazione della strada fino all'incrocio con via Postiglione, includendo anche quest'ultima strada, che nei piani dell'amministrazione cittadina dovrebbe essere interessata da una serie di interventi di miglioramento dei luoghi e della viabilità carrabile e ciclopedonale.

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