Nel vano tecnico dell'ascensore nascondevano 21mila dosi di droga: due arresti al San Paolo

Foto repertorio
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Sabato 17 Giugno 2023, 21:18

<CP9.3>Fatali quelle impronte digitali sulle buste di droga e su due pistole trovate mesi addietro e in due sono finiti in arresto. Droga, armi e munizioni sono state, infatti, rinvenute in uno stabile del popoloso quartiere San Paolo di Bari dai poliziotti della squadra mobile del capoluogo. Questi ultimi, all’alba di giovedì scorso, hanno arrestato i due baresi, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Tribunale di Bari, per i reati - in concorso tra loro e in base agli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari - di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di due armi da fuoco con relativo munizionamento. 

Le indagini


Le indagini erano state avviate il 16 ottobre dello scorso anno, dopo una perquisizione di iniziativa coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo ed eseguita dagli agenti diretti dal primo dirigente Filippo Portoghese in uno stabile di via Lombardia.

Lì, nelle parti condominiali del palazzo finito sotto la lente d’ingrandimento dei detective della squadra mobile, e in particolar modo nel vano tecnico dell’ascensore, fu rinvenuta una sacca contenente sostanze stupefacenti di vario tipo, già confezionata in dosi e pronta per la vendita al dettaglio, per un peso complessivo di circa 3 chilogrammi nonché due pistole semiautomatiche, di cui una con matricola abrasa e quindi clandestina, con relative cartucce inesplose. A seguito del ritrovamento e del sequestro a carico di ignoti, il personale della polizia scientifica ha effettuato delle accurate analisi. E proprio gli accertamenti, eseguiti nei mesi successivi, hanno permesso di accertare che la sostanza stupefacente era cocaina - se immessa sul mercato al dettaglio, nelle piazze di spaccio baresi, avrebbe sviluppato oltre 3mila singole dosi -, mentre dall’hashish e dalla marijuana si sarebbe ricavata la bellezza di oltre 18mila dosi.

Le armi da fuoco

Le armi da fuoco, invece - due pistole Beretta, una calibro 7,65 e l’altra calibro 9x21, quest’ultima con la matricola abrasa, risultate entrambe perfettamente funzionanti -, dopo essere state sequestrate, sono state sottoposte a verifiche più approfondite nei laboratori di Bari. Su tutte sono state trovate le impronte dei due giovani. Gli accertamenti scientifici, infatti, hanno permesso agli investigatori baresi di isolare, sulla superficie delle buste in cellophane in cui era contenuta la sostanza stupefacente e nella porzione interna del ponticello e del grilletto delle armi da fuoco, alcune impronte digitali riconducibili ai due baresi arrestati, forse l’anello di contatto di una o più organizzazioni. Ma è solo una linea di pensiero. L’attività investigativa, però, non è ancora conclusa e proseguirà per verificare se quelle due pistole siano state impiegate per atti criminali recenti. Saranno ulteriori accertamenti a stabilirlo, confidando di poter chiarire del tutto la provenienza di droga, armi e munizioni, sulle quali, ora, si cercano anche i destinatari (quale la destinazione?), forse di Bari. Anche queste, però, solo ipotesi investigative.</CP>

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