Pistola e munizioni in casa: condannato “Franco 14”

Pena di 4 anni e 8 mesi per Altavilla. È conosciuto per le gag video sui social

L'attore comico "Franco 14"
L'attore comico "Franco 14"
di ​Salvatore MORELLI
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Sabato 13 Aprile 2024, 20:44 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 09:31

Dopo essere rimasto 5 mesi in carcere, da qualche giorno è tornato a casa Franco Altavilla, detto “Franco 14”, ma per restare ai domiciliari dopo aver ricevuto una condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Arrestato il 22 novembre dello scorso anno, in flagranza di reato, in seguito a una perquisizione dei carabinieri in casa nel corso della quale erano spuntati una pistola, munizioni e droga, il 66enne brindisino (noto sui social in una serie di video dove interpreta il ruolo della vittima sacrificale nelle gag di “Padre vs figlio diabolico”) ha scelto il rito abbreviato, beneficiando in questo caso di uno sconto della pena. Il pm aveva chiesto 7 anni e 4 mesi. È stato il suo legale, l'avvocato Vincenzo Lanzilotti, a presentare relativa istanza poi accolta dalla gup del tribunale di Brindisi Barbara Nestore. La lettura del dispositivo in aula da parte della gup risale allo scorso 2 aprile.

Cosa è successo

A novembre, per il provetto attore comico si erano spalancate le porte del carcere dopo che nella sua casa di via Angelo Lanzellotti, al quartiere Sant'Angelo, i carabinieri del Nor di San Vito dei Normanni avevano scoperto una pistola semiautomatica “Browning” calibro 7.65 (con matricola abrasa e caricatore vuoto inserito), 71 munizioni calibro 7.65, 25 munizioni calibro 9 e un piccolo bazar della droga: mezzo panetto di hascisc da 41,7 grammi, un altro panetto della stessa sostanza stupefacente da 97,2 grammi, sette involucri in cellophane con 38,5 grammi di cocaina, 112 bustine in cellophane trasparente con chiusura ermetica e un bilancino di precisione utile per la suddivisione della sostanza stupefacente.

Motivo per cui venne immediatamente portato presso la casa circondariale di via Appia con due accuse: detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di armi. Il 24 novembre si era poi presentato davanti al gip del tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, per l’interrogatorio di convalida. Aveva riferito che quanto scoperto in casa dai militari era stato nascosto a sua insaputa e che quanto rinvenuto (pistola, munizioni e droga) non fosse quindi di sua proprietà. Aveva spiegato di essere spesso fuori casa per gran parte della giornata e di aver passato l’estate altrove, per lavoro. Precisando, inoltre, che la porta di ingresso della sua abitazione è difettosa quindi avrebbe potuto essere aperta facilmente da chiunque. Quanto raccontato al gip non era stato ritenuto credibile, tant'è che Altavilla è rimasto in carcere fino a pochi giorni fa.

Nell’ordinanza di custodia cautelare si faceva cenno ai «numerosi, gravi e specifici precedenti penali di Altavilla». Tra cui: «Il rinvenimento di un’arma clandestina e relativo munizionamento induce a ritenere che l’indagato sia inserito in contesti criminali di notevole spessore, soprattutto in considerazione del fatto che oltre alla pistola calibro 7.65 e alle relative cartucce, sono state rinvenute 25 cartucce calibro 9». Il gip aveva quindi convalidato l’arresto applicando la misura cautelare in carcere, tenendo inoltre conto del pericolo di reiterazione del reato e quello di inquinamento delle prove.
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