Amici, conoscenti e parenti hanno atteso il feretro di Luigi Guadadiello all’ingresso della Chiesa di San Nicola, a Squinzano. Bianca la bara. Qui si è celebrato il funerale dell'uomo, 42 anni, vittima dello spietato omicidio accaduto martedì scorso davanti all’uscio della sua abitazione. Il corteo funebre è partito proprio dalla casa, teatro della sparatoria.
La bara accompagnata dagli amici in moto
Già dal rientro della salma - sottoposta ad autopsia, come accade normalmente nei casi di omicidio - nella sua abitazione di via Donizetti, i parenti e gli amici più stretti hanno vegliato la bara.
L'omelia
Il rito funebre è stato officiato nella Chiesa Madre – la chiesa dedicata a San Nicola - dal parroco Don Alessandro Scevola, che ha ricordato l’uomo, il padre, il fratello. Una persona alla quale un destino spietato ha tolto prematuramente la vita. Ha rammentato poi, come la violenza non sia una strada da percorrere ma una via che ci allontana dall’amore verso gli uomini. Nell’omelia ha sottolineato la sua figura di padre, ed un pensiero affettuoso è andato ai suoi figli, ai suoi familiari, alla sua compagna, i quali non potranno più condividere, nella quotidianità, la sua presenza.