Agguato a Squinzano, dopo gli spari un calcio sferrato alla vittima agonizzante. Oggi i funerali del 42enne

Agguato a Squinzano, dopo gli spari un calcio sferrato alla vittima agonizzante. Oggi i funerali del 42enne
di Andrea TAFURO
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Sabato 17 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 22:07

Un calcio alla vittima riversa per terra e in fin di vita e poi la fuga dei killer in auto. Sono stati questi gli ultimi attimi dell’agguato mortale ai danni del 42enne Luigi Guadadiello, catturati martedì sera dalle sei telecamere di videosorveglianza installate sull’abitazione di via Donizetti a Squinzano. Immagini al vaglio degli inquirenti che indagano per risalire agli autori e al movente dell’omicidio

L'autopsia conferma: fatali due colpi al collo e alla gamba

Dopo aver ascoltato alcuni testimoni, e tra questi anche la compagna dell’uomo che ha assistito terrorizzata alla scena, i carabinieri a caccia di indizi analizzano anche le celle telefoniche della zona, per conoscere spostamenti, contatti e possibili telefonate ricevute o inviate da Guadadiello nelle ore precedenti l’agguato.

Intanto ieri mattina si è svolta l’autopsia sul corpo del 42enne, eseguita dal medico legale Alberto Tortorella su conferimento della Procura. Confermati dall’esame autoptico i due colpi di pistola che hanno colpito l’uomo: uno alla gamba e un secondo tra collo e torace. La morte per il 42enne è sopraggiunta pochi minuti dopo, nel tragitto in ambulanza verso il pronto soccorso. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Reparto operativo di Lecce e dai colleghi della compagnia di Campi salentina, ad agire intorno alle 22, alla periferia di Squinzano, sarebbero stati 4 sicari. Due quelli scesi dall’auto, una vettura scura di grossa cilindrata, armi in pugno e volto travisato. I killer avrebbero atteso Guadadiello all’esterno, a poca distanza dal cancelletto d’ingresso al piccolo cortile che dà accesso all’abitazione. Varcando la soglia di casa l’uomo è andato incontro alla morte. Guadadiello avrebbe compiuto alcuni passi in strada prima di essere sorpreso dall’esplosione dei colpi di pistola, una calibro 9 e una 7.65. La compagna con il figlio di appena 10 mesi e 2 zii, sono invece riusciti a mettersi al riparo rientrando in casa. 

Le immagini choc dopo l'agguato: un calcio alla vittima agonizzante

Ma sono proprio gli attimi precedenti a destare maggiore interesse investigativo per i carabinieri guidati dalla pm della Direzione distrettuale antimafia, Giovanna Cannarile. Uno dei due killer entrato in azione, dopo aver sparato, si è avvicinato all’uomo in fin di vita e gli ha sferrato un calcio. Un gesto forse per infierire ulteriormente sulla vittima o per accertarsi dell’omicidio compiuto. Un gesto rapido a cui è seguita la fuga in auto, rimasta in sosta con a bordo i complici ma col motore acceso, su una stradina laterale e quasi del tutto buia. Dettagli che aggiungono elementi a quella che appare un’esecuzione dalle modalità tipiche della criminalità organizzata. In questo quadro si innestano anche le valutazioni delle forze dell’ordine sul profilo della vittima: Guadadiello, in passato è stato coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità salentina. Ritenuto, insieme ai fratelli – “I Guadadie” secondo quanto inserito nelle carte dell’operazione “Filo di Arianna” condotta dai Ros di Lecce - un elemento di vertice di un gruppo operante proprio tra Squinzano e il territorio brindisino di Torchiarolo.

La salma di Guadadiello è stata restituita alla famiglia, difesa dall’avvocato Giuseppe Presicce, per i funerali che si svolgeranno oggi pomeriggio. Intanto però resta alto l’allarme sicurezza e la preoccupazione dei sindaci dei centri del Nord Salento, dopo l’omicidio di martedì sera. 

Nuovo vertice del prefetto con i sindaci del nord Salento

Dopo l’incontro in Prefettura tra il prefetto di Lecce, Luca Rotondi e il sindaco di Squinzano, Mario Pede, ieri mattina i primi cittadini di Campi Salentina, Novoli, Salice, Guagnano, Surbo, Trepuzzi, unendosi a Pede, si sono incontrati per fare il punto della situazione e condannare l’episodio criminale. Tra le iniziative che saranno ribadite martedì in Prefettura, la necessità di attivare azioni comuni, utili a contrastare qualsiasi tentativo di riorganizzazione di gruppi criminali e la massima collaborazione con le forze dell’ordine per garantire il controllo del territorio e la cultura della legalità. 
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