Antonio Decaro e il suo futuro: «Regione? C'è tempo. Vorrei restare sul territorio»

Antonio Decaro e il suo futuro: «Regione? C'è tempo. Vorrei restare sul territorio»
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Domenica 27 Agosto 2023, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 12:28

Ospite anche lui del talk "La piazza" di Ceglie Messapica, il sindaco di Bari Antonio Decaro ha parlato anche del suo futuro, visto che alle amministrative di giugno 2024 non potrò più ricandidarsi per la carica di primo cittadino. Nel nostro paese, unico in Europa, proprio il sindaco che viene eletto direttamente dai cittadini non può essere eletto la terza volta. Mi piacerebbe però restare nel territorio». In Regione? «C'è tempo, vedremo, mancano due anni e mezzo. All'inizio non volevo fare il sindaco di Bari, lo ammetto, poi questa si è rivelata una delle esperienze più belle della mia vita». Decaro ha parlato anche delle risorse del Pnrr, puntando il dito contro quella rimodulazione voluta dal governo e che, secondo il presidente nazionale Anci, rischia di pregiudicare le risorse per i Comuni. «Parliamo di progetti verificati, e sono il doppio rispetto a quello che avremmo dovuto fare. Poi hanno cominciato a dire: "Non faranno le gare". E invece c'erano. Poi dicevano: "Il Sud non ce la farà, e che dovevamo spendere più soldi rispetto al Nord". Evidentemente c'è chi ritiene che qui ci sia una classe dirigente inadeguata. I sindaci invece sono stati tanti "Forrest Gump", nessuno avrebbe scommesso sui Comuni, quelle risorse ci spettano, quelle risorse sono già impegnate, e si traducono in condizioni di vita migliori per i cittadini.

Il programma

Questa sera alle 19.30 la seconda serata, considerata "clou" per la presenza dei vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, che proprio ieri hanno dibattuto in modo acceso sulla privatizzazione dei porti.

Se il primo ha spiegato che «in Italia c'è un problema di debito pubblico e insieme però l'opportunità di valorizzare alcuni servizi che oggi sono appannaggio dallo Stato ma che potrebbero essere gestiti, ugualmente se non meglio, da un privato», Salvini ha replicato seccamente sottolineando che privatizzare i porti «non è nell'agenda di governo».Questa sera ci sarà anche Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E al dibattito parteciperanno anche: Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali; Antonio Misiani, Pd; Stefano Patuanelli, M5s; Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e Sindaco di Taormina; Carlo Calenda, Azione; Matteo Zoppas, Presidente Agenzia Ice; Stefano Bisi, giornalista e scrittore; Fabrizio Cicchitto, già senatore e capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera dei deputati.Anche quest'anno, tra gli spunti per il dibattito de "La piazza" ci sono stati alcuni sondaggi realizzati da Lab21.01. Uno di questo riguardava il gradimento dei vari presidenti del Consiglio degli ultimi anni: «Comparando il gradimento di Giorgia Meloni a un anno dall'insediamento rispetto a quello raccolto nello stesso periodo degli altri presidenti del Consiglio - è stato detto durante "La Piazza", la leader di Fratelli d'Italia batte tutti tranne Silvio Berlusconi. Meloni batte Enrico Letta attestandosi su un gradimento pari al 59% contro il 41% dell'ex leader del Pd; distacca Matteo Renzi 54% a 46%; Giuseppe Conte 53% a 47% ed è pareggio invece con Mario Draghi. L'unico presidente che la sconfigge in termini di gradimento a un anno dall'insediamento del proprio governo è Silvio Berlusconi, che la supera con il 52% delle preferenze».Meloni ha trascorso a Ceglie Messapica 17 giorni di vacanza, ma è ripartita prima della kermesse. «L'abbiamo invitata - ha assicurato Perrino - per essere qui in queste serata, ma ha detto che era stanca e rispettiamo la sua privacy». Gli organizzatori hanno anche mandato in loop - prima dell'avvio della manifestazione - un estratto dell'intervista di Meloni, l'estate scorsa. Allora alla domanda se si sentisse pronta a guidare un governo, rivelò che il pensiero le faceva «tremare i polsi» e le toglieva il sonno», specie sul caro bollette, sottolineò. Ma sentenziò che «sì, sono pronta se si tratta di guidare un governo serio, coraggioso e che ha l'interesse nazionale come faro»

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