Cambia ancora la mappa dei colori delle regioni. Al Lazio sarà probabilmente assegnata la zona arancione, stessa classificazione per la Toscana, mentre la Lombardia quasi sicuramente resterà in zona rossa. È quanto potrebbe emergere dal monitoraggio settimanale della cabina di regia sulla base dei dati del report dell'Isitutto Superiore di Sanità, che sarà ufficializzato domani.
Nella settimana 17-23 marzo è stato registrato «un lieve decremento dei nuovi casi (-4,8%)». Lo evidenzia l'ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. «Nel pieno della terza ondata - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si intravedono i primi segnali di miglioramento: dopo quattro settimane consecutive si inverte il trend dei nuovi casi settimanali e si riduce l'incremento percentuale dei nuovi casi». Tuttavia, il dato nazionale risente di situazioni regionali molto eterogenee - avverte il report - infatti, in 10 Regioni l'incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita e in 14 Regioni si amplia il bacino dei casi attualmente positivi.
Lazio zona rossa: casi Covid, incidenza e ricoveri in ospedale: la nuova mappa nella regione
Report @GIMBE 17-23 marzo: primi segnali di miglioramento con iniziale riduzione dei contagi ma male, ancora, la situazione ospedaliera in oltre metà delle Regioni. Notevole il ritardo sulla campagna vaccinale: solo 1 over 80 su 5 è vaccinato con due dosi.https://t.co/HzXegY3W6s
— Renata Gili (@renata_gili) March 25, 2021
«Per la maggior parte delle Regioni - spiega Cartabellotta - è evidente la netta correlazione tra variazione percentuale dei nuovi casi e il colore delle Regioni di 3 settimane fa». Infatti, nella maggior parte di quelle che erano in zona rossa o arancione o avevano comunque attuato rigorose restrizioni mirate, «la variazione percentuale dei nuovi casi è in riduzione: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Molise, nelle province autonome di Bolzano e Trento, Umbria - sottolinea il report - Viceversa, lo stesso dato è in aumento in Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Veneto, che 3 settimane fa erano in area gialla o bianca.
«Nonostante la lieve flessione della curva dei contagi, peggiora la situazione sul versante ospedaliero, anche perché la terza ondata è partita da un altopiano molto elevato di posti letto occupati. Infatti, a livello nazionale entrambe le soglie di allerta di occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid in area medica (oltre il 40%) e in terapia intensiva (sopra il 30%) sono superate: rispettivamente 43% e 39%.
Ne abbiamo scritto qui: Covid, terapie intensive piene in mezza Italia, 12 regioni oltre soglia del 30%: dalla Lombardia all'Umbria
Superata anche «la soglia d'allarme in 10 e 12 Regioni rispettivamente per l'area medica e per le terapie intensive». Lo afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe commentando il rapporto Gimbe relativo alla settimana 17-23 marzo. In 5 Regioni hanno una saturazione uguale o sopra il 40% (Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Abruzzo, Toscana) e in 5 è sopra o uguale al 50% (Marche, Lombardia, P.A. Trento, Piemonte, Emilia-Romagna). «Su questo fronte - spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe - è incoraggiante la frenata dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva: la curva della media mobile a 7 giorni dopo 4 settimane di incremento si è appiattita».