Concessioni balneari, il governo tira dritto: «Subito la mappatura». M5s e Pd: «Un pasticcio»

Concessioni balneari, il governo tira dritto: «Subito la mappatura». M5s e Pd: «Un pasticcio»
di Giuseppe ANDRIANI
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Giovedì 9 Marzo 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 06:39

Il governo tira dritto sulla questione balneari. Nonostante la sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima la proroga e ha invitato gli enti locali a disapplicare la norma, l’esecutivo va avanti e mette in cantiere la mappatura delle coste. «Prendiamo atto della sentenza - commenta Saverio Congedo, deputato di Fratelli d’Italia -, la questione deve essere affrontata in ambito europeo e questo era chiaro già da tempo. Adesso abbiamo due step assolutamente fondamentali, intanto il tavolo tecnico interministeriale e poi ci sarà la mappatura delle coste, che è fondamentale per capire quanto spazio è inutilizzato e per chiarire anche questo punto con l’Unione Europea». Sulla stessa linea, appena due giorni fa, si era espresso Maurizio Gasparri. 

 

M5s e Pd all'attacco: «Un pasticcio»


Le opposizioni vanno all’attacco. «Dopo il caos su Reddito di cittadinanza e la retromarcia sul Superbonus - attacca il vice presidente nazionale del Movimento 5 Stelle e senatore tarantino, Mario Turco -, il governo Meloni sui balneari ha confermato un altro pasticcio.

La proroga delle concessioni al 2024 è stata dichiarata illegittima. Si è cancellata per motivi elettorali una legge, fortemente sostenuta dal MoVimento 5 Stelle ed approvata nel corso del governo Draghi, considerata un giusto punto di equilibrio tra i diversi interessi, anche contrapposti, che permetteva altresì di rispettare le norme europee. Nell’ultima pronuncia, il Consiglio di Stato ha confermato la propria posizione, come era prevedibile». Turco pone l’accento anche sul monito di Sergio Mattarella e sul caos normativo che si è generato nelle ultime settimane: «Per altro in questi giorni sia la Spagna che il Portogallo sono stati inseriti tra i Paesi in infrazione. Questo dimostra ancora una volta l’incapacità del governo Meloni a fornire soluzioni ai problemi del Paese. Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva ammonito il governo in sede di approvazione del decreto Milleproroghe, approvato meno di una settimana fa. Adesso la decisione del governo, oltre a far rischiare una procedura di infrazione europea, con conseguente danno economico per tutti gli italiani, rischia di alimentare i contenziosi e creare incertezza tra le imprese balneari titolari di concessione». 

Marco Lacarra, deputato del Partito Democratico, va nella stessa direzione, evidenziando come sia il tempo di trovare una soluzione quanto più possibile definitiva. «Questa sentenza fa scuola dal punto di vista giurisprudenziale - afferma l’ex segretario regionale del Pd pugliese -, ma credo che ci dica anche che siamo arrivati a un modo che a questo punto deve essere sciolto». Come? Lacarra torna sulla questione della concorrenza sulle concessioni e su una soluzione ventilata da più parti: «Credo che il meccanismo che si andrà a definire debba prevedere una sorta di prelazione degli attuali gestori dei lidi anche per il futuro. Questa potrebbe essere una soluzione condivisa, perché andrebbe a tutelare chi fin qui ha fatto diversi investimenti in quest’ambito. E c’è anche il punto degli investimenti appunto: il caos normativo che si è generato in questi mesi rischia di allontanare gli imprenditori dalla possibilità di investire ancora e chiaramente il tutto ricade sulla qualità dell’offerta turistica, che diventa sempre più bassa. E sappiamo bene quanto il turismo sia fondamentale per la Puglia». «Dobbiamo dire - aggiunge Lacarra - che su questo tema anche i precedenti governi sono stati incapaci di trovare una soluzione adeguata. Ma non è più il tempo di rinviare la decisione, adesso bisogna prendere di petto la situazione e sciogliere i nodi». 
La politica resta divisa sul tema, è chiaro che l’opposizione va all’attacco. Il governo resta nel limbo ma decide, evidentemente, di tirare dritto e di procedere con la mappatura delle coste. Nel mezzo gli imprenditori balneari, in balia delle onde dell’incertezza di una situazione sempre più confusa e caotica. Su una cosa, però, sono tutti d’accordo: «È il momenti di intervenire». Altrimenti si resta in una terra di nessuno che non giova, appunto, a nessuno.

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