Tutti assolti. Accogliendo le richieste del pm il gup di Lecce, Sergio Tosi, ha ritenuto non vi fosse rilievo penale nelle condotte degli imputati accusati di aver smaltito irregolarmente le ceneri prodotte dalla centrale Enel di Cerano. Alla sbarra c’erano 18 persone, di cui 11 manager Enel e 7 della Cemitaly, e le due stesse società (per illecito amministrativo). Avevano chiesto di essere giudicati con rito abbreviato.
Nell'inchiesta fu sequestrata la centrale
Si tratta dell’inchiesta in cui l’impianto fu interamente sequestrato, con facoltà d’uso.
La nota della società
«La società - è riportato in una nota di Enel - accoglie positivamente la decisione del Tribunale di Lecce che oggi ha assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste” i manager ed i dipendenti di Enel Produzione e la stessa azienda, alla luce delle evidenze agli atti delle indagini ed, in particolare, degli esiti della perizia svolta in sede di incidente probatorio. Lo stesso pubblico ministero, alla scorsa udienza, aveva richiesto la piana assoluzione di tutti gli imputati e della società. L’esito del processo conferma lo scrupoloso rispetto della normativa ambientale e delle migliori prassi europee ed internazionali e pone così fine ad una vicenda che sinora aveva ingiustamente coinvolto per 5 lunghi anni vari manager e dipendenti dell’azienda, acclarando la piena correttezza del loro operato e di quello della società Enel Produzione nella gestione della centrale di Brindisi, struttura vitale per il sistema energetico del Paese».