Salento, nessuna maltrattamento nella casa di riposo: assolti 10 imputati

Salento, nessuna maltrattamento nella casa di riposo: assolti 10 imputati
di Roberta GRASSI
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Giovedì 2 Febbraio 2023, 17:34

Tutti assolti con la formula “perché il fatto non sussiste”. Al termine di un processo con rito abbreviato, sono cadute le accuse formulate nei confronti dell’amministratrice di una società, la direttrice di una casa di riposo, un’infermiera e sette operatori socio sanitari per cui era stato chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti sugli anziani (alcuni dei quali disabili) ospiti all’interno di una Rsa nella zona di Maglie. In tutto gli imputati sono 10.

Ad assumere la decisione il gup Alcide Maritati.

Anche il pm, aveva invocato l’assoluzione. Erano contestate le accuse di maltrattamenti e di abuso dei mezzi di correzione. Si parlava di atteggiamenti aggressivi, e non rispettosi della dignità degli anziani.

Le denunce

Secondo quanto era emerso dalle denunce, uno di essi sarebbe stato colpito a una mano, mentre una sedia a rotelle sarebbe stata immobilizzata per impedire a chi la utilizzava di muoversi liberamente. Più nel dettaglio una donna sarebbe stata privata del letto, pur non essendo autosufficiente. L’avrebbero fatta dormire sul divano, in questo modo «umiliandola e mortificandola». Un uomo sarebbe stato colpito sul dorso della mano, per fargli lasciare il cucchiaio.

A seguito di ciò, vi sarebbe stata la comparsa di lividi e l’anziano avrebbe avuto una crisi di pianto. In un altra circostanza, un ospite della struttura, sarebbe stato parzialmente immobilizzato (pratica necessaria ed evidentemente prevista), per un periodo di tempo superiore a quanto consentito. Inizialmente gli indagati erano 11: poi una posizione è stata stralciata e il procedimento archiviato. Le difese sono state sostenute dagli avvocati Roberto Rella, Luca Puce, Mario Blandolino, Giancarlo Dei Lazzaretti, Angelo Oliva, Giuseppe Nisi, Federico Martella, Dario Malinconico.

Hanno sostenuto sin dal principio e dunque anche nelle arringhe difensive che quanto avvenuto all’interno della struttura non fosse assolutamente lesivo per la dignità degli assistiti e che non ci siano state forme di maltrattamento o di vessazione che possano aver arrecato danno alle persone, alcune delle quali con problemi fisici, che soggiornavano all’interno della struttura ricettiva con competenze anche assistenziali, tanto da annoverare nell’organico, oltre agli Oss, anche alcuni infermieri.

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