Melucci va alla conta, maggioranza sotto esame

Da domani il confronto con i partiti, prende corpo l'ipotesi di un rimescolamento con l'ingresso di Stellato

Melucci va alla conta, maggioranza sotto esame
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Martedì 16 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:54

Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha convocato i vari gruppi di maggioranza per avere un confronto dopo quanto accaduto nell’ultima seduta del consiglio comunale, culminata con l’apertura della crisi. Le convocazioni sono partite ieri, agli incontri dovrebbero prendere parte anche i responsabili provinciali delle diverse forze politiche che compongono la maggioranza. 

Il punto

Stando alla consuetudine inaugurata dal sindaco, dovrebbero essere ricevuti prima i partiti ed i movimenti nazionali e successivamente le forze civiche. Si inizierà appunto domani con il faccia a faccia tra il primo cittadino ed il Movimento 5Stelle, il cui consigliere Mario Odone, pur essendosi espresso a favore del bilancio di previsione, è uscito dall’aula poco prima del voto sull’anticipazione di liquidità all’Amiu. Oltre al rappresentante dei 5Stelle, sono usciti al momento del voto su questa delibera anche altri consiglieri: a sorpresa, Elena Pittaccio di Taranto 2030, e Gianni Liviano, la cui posizione era, però, ben nota da tempo. 
Il primo cittadino aveva molto a cuore l’approvazione, oltre che del bilancio, anche dell’anticipazione di liquidità all’Amiu, soprattutto per le ricadute sui lavoratori ed i cittadini. Il mancato voto da parte di qualcuno è stato evidentemente percepito come un vero e proprio tradimento. Al termine della seduta consiliare, Melucci, parlando ai giornalisti, ha dichiarato che qualcuno su questioni importanti aveva voluto «mettersi fuori dal perimetro della maggioranza» ed ha contrapposto a ciò l’apertura manifestata dal consigliere regionale e comunale Massimiliano Stellato (Italia Viva), tra gli artefici della caduta anticipata della sua precedente Amministrazione.
Stellato, nel suo intervento, aveva detto che «la politica non si fa né con i sentimenti né con i risentimenti», ma alla fine era andato via senza votare il bilancio e la proposta di delibera su Amiu.

La collega del suo partito Carmen Casula era, però, rimasta in aula, astenendosi sul bilancio, ma uscendo prima del voto sull’anticipazione di liquidità. Il centrista Salvatore Brisci, arrivato in sala quando si rischiava che i consiglieri favorevoli alla delibera Amiu fossero solo 15, è uscito poco dopo, quando i consiglieri sono diventati 18. 

Questa situazione ha portato tutti a pensare che il sindaco parlando di nuova maggioranza volesse far entrare Stellato, Brisci e Casula, tutti e tre autori della caduta anticipata del Melucci 1, mettendo fuori Odone e Pittaccio. Si deve ricordare che, dopo il parere non favorevole del collegio dei revisori dei conti, sono stati parecchi i consiglieri che non hanno votato a cuor leggero la proposta di delibera su Amiu, per il timore di incorrere in una responsabilità personale, nel caso in cui dovesse emergere che non sussistono i profili di legittimità. La lista Con, per esempio, è stata a lungo nell’incertezza, superata poco prima del voto grazie alla motivazione ex articolo 239, comma 1 bis, del Tuel, presentata dal presidente della commissione Affari generali Stefania Fornaro (Con) ed attraverso la quale il consiglio ha dato mandato alla direzione Ambiente di comunicare mensilmente al consiglio, per il tramite della Presidenza, le avvenute trattenute sulle fatture di liquidazione delle quote di rimborso mensile, al fine di garantire il rispetto del piano di ammortamento. Il sospetto di un possibile ingresso in maggioranza di Stellato e Casula, in realtà, si era già fatto strada prima dell’ultima seduta consiliare, subito dopo che è circolata la notizia dell’incontro tra Melucci e Matteo Renzi, facendo ipotizzare l’addio del sindaco al Pd per aderire ad un eventuale terzo polo. Nella riunione di maggioranza prima del consiglio diversi consiglieri, tra cui il consigliere regionale e comunale Enzo Di Gregorio del Pd, hanno manifestato netta contrarietà all’allargamento della maggioranza a chi fino a pochi mesi fa è stato acerrimo avversario. La questione sarà certamente messa sul tavolo del confronto che inizierà domani.

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