Taranto, dolore e rabbia nel corteo per i bambini uccisi dal cancro

Taranto, dolore e rabbia nel corteo per i bambini uccisi dal cancro
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Lunedì 25 Febbraio 2019, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 21:10

TARANTO - Sfilano il dolore e la rabbia nella fiaccolata partita poco dopo le 18 di oggi da via Di Palma, a Taranto, nei pressi dell'arsenale militare in ricordo delle vittime di malattie gravi, specialmente i più giovani e i bambini. I presenti espongono le foto dei piccoli angeli uccisi da terribili malattie, accompagnati dalla frase "Io dovevo vivere", Presenti Carla Luccarelli e Angelo Di Ponzio, i genitori di Giorgio il ragazzo di 15 anni, morto un mese fa per una rara forma di sarcoma. Ma ci sono i genitori di tanti altri bambini scomparsi negli ultimi anni. Il 25 febbraio potrebbe essere la giornata dedicata a queste vittime. Il sindaco Rinaldo Melucci ha aderito alla richiesta di «un lutto cittadino simbolico». Non ci sono striscioni o insegne di partiti e movimenti. Come richiesto dagli organizzatori si tratta di un corteo silenzioso.  Solo tante croci bianche e i cartelli con le foto dei piccoli e la scritta «io dovevo vivere». In un altro striscione appare la scritta: «tutto l'acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino» e in un altro «I bambini di Taranto vogliono vivere». La manifestazione si concluderà in piazza Carbonelli vicino alla statua dedicata ai marinai. 

 

 

In tanti, anche tra gli artisti nei giorni scorsi avevano espresso la loro vicinanza nei confronti dei tarantini. Dopo Caparezza, Niccolò Fabi e tanti altri, anche Paolo Fresu ha suonato la sua tromba in segno di lutto.

Mentre in città i negozianti hanno rispettato il lutto cittadino. E per esprimere vicinanza alla comunità di Taranto, in ricordo di Giorgio Di Ponzio e dei giovani tarantini scomparsi, anche Arcelor - Mittal ha esposto a mezz’asta le bandiere dello stabilimento di Taranto.
 

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