Bimbo ucciso dal cancro a soli cinque anni: assolti nove ex dirigenti dell'Ilva

Il Tribunale di Taranto
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Martedì 12 Luglio 2022, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 19:08

Un'assoluzione, perchè il fatto non sussiste, e sentenza di non luogo a procedere per altri otto imputati. Questo il verdetto con il quale il giudice di Taranto ha chiuso il procedimento aperto per la morte del piccolo Lorenzo Zaratta, il bimbo tarantino ucciso a soli cinque anni da un cancro al cervello. Per la morte del bimbo, la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per nove ex dirigenti dello stabilimento Ilva. Il piccolo Lorenzo venne stroncato dal cancro nel luglio del 2014. Una patologia grave che, nel caso del bimbo tarantino, si è manifestata già nei primi mesi di vita. L'accusa a carico degli imputati era basata sulla esistenza di un nesso causale tra la morte del bimbo e i veleni industriali ai quali la mamma del piccolo era stata esposto nel corso della gravidanza. 

Il processo 

Al varco della preliminare uno degli imputati aveva chiesto il rito abbreviato.

Si tratta di Angelo Cavallo, ex responsabile dell’area agglomerato dell’ex Ilva. Per lui il pm aveva chiesto la condanna a due anni e quattro mesi, contestualmente alla richiesta di processare gli altri otto ex dirigenti della grande fabbrica per omicidio colposo.

La decisione

Dopo le repliche  in camera di consiglio questa mattina, il gup Carriere ha deciso di assolvere Cavallo (difeso dagli avvocati Francesco Centonze e Lodovica Beduschi), e di dichiarare il non luogo a procedere per gli altri imputati. Niente processo, quindi, per Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento llva (difeso dagli avvocati Pasquale Annichiarico e Enzo Vozza), Giancarlo Quaranta (difeso dall’avvocato Carlo Sassi) e Marco Adelmi (difeso dagli avvocati Raffaele Errico e Pasquale Lisco), ex responsabili dell’area Parchi, Ivan Di Maggio, ex responsabile delle cokerie, Salvatore De Felice (difeso dall’avvocato Leonardo Lanucara), ex responsabile degli altiforni, Salvatore D’Alò, ex responsabile dell’Acciaieria 1, Giovanni Valentino (difeso dall’avvocato Gaetano Melucci), ex responsabile dell’Acciaieria 2, e Giuseppe Perrelli (difeso dall’avvocato Alessandra Tracuzzi), ex responsabile dell’area Grf.

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