La svolta italiana di ArcelorMittal: rivoluzione Morselli ai vertici

La svolta italiana di ArcelorMittal: rivoluzione Morselli ai vertici
di Alessio PIGNATELLI
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Sabato 25 Gennaio 2020, 08:23
Tutto confermato. Come anticipato ieri, sarà Loris Pascucci a ereditare le redini di Stefan Van Campe come leader dell'area a caldo dello stabilimento tarantino di ArcelorMittal. Il valzer di nomine voluto dall'amministratore delegato Lucia Morselli prosegue, dunque: dopo gli addii dell'ex Ceo Matthieu Jehl e il direttore degli acquisti Emmanuel Rodriquez, tocca agli altri manager stranieri lasciare Am Italia.

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Una sorta di svolta sovranista o, se si vuole, un'italianizzazione della fabbrica voluta dai Mittal evidentemente assolutamente insoddisfatti degli attuali risultati. A ben vedere l'organigramma, resta solo una nomina straniera: Sushil Jain, attualmente Performance Steering Support and Spend Control, è stato scelto come Chief Financial Officer. Tutti gli altri ruoli sono occupati da manager italiani e la nuova squadra sarà operativa già da lunedì.

A ricevere il benservito - resteranno comunque all'interno del gruppo - sono stati Wim Van Gerven, Chief Operating Officer; Steve Wampach, Chief Financial Officer; Emmanuel Rodriguez, Chief Purchasing Officer; Stefan Van Campe, Chief Operating Officer Primary; Philippe Aubron, Chief Operating Officer Finishing Taranto; Dirk Stroo, Chief Operating Officer Services; Luciene Caberlin Araujo, Head of Energy; Patrick Louis, Head of Capex and business optimization. Sotto la leadership di Loris Pascucci, per lui un'esperienza sul campo anche in Paul Wurth, opereranno Vincenzo De Gioia, nominato Head of Hot Metal; Vito Ancona, nominato Head of Steel; Fabrizio Blandamura nominato Head of Rolling Mills; Antonio Giordano nominato Head of Energy; Adolfo Buffo nominato Head of Quality; Cosimo Giovinazzi nominato Head of Logistics; Luigi Lupo nominato Head of Services.

Un cambiamento netto dovuto probabilmente anche a una delle critiche che venivano mosse ai Mittal cioè di aver messo nella sala dei bottoni personale poco avvezzo alle dinamiche italiane - già di per sé complesse - e tarantine in particolare a causa di una storia purtroppo nota a tutti. Sembra altrettanto segnato il destino del comando del Centro di ricerca e sviluppo: appena tre mesi fa, veniva presentato da Bontems con l'obiettivo di costruire un futuro sostenibile insieme che significa con e per il territorio. Questo tourbillon di avvicendamenti sta creando anche molte tensioni all'interno della fabbrica.

Ieri è tornata a parlare Lucia Morselli da Genova dove si teneva la commemorazione per i 41 anni dall'uccisione del sindacalista Guido Rossa: «Le aziende ci devono piacere sempre, a prescindere da chi in quel momento le può rappresentare - ha detto la lady d'acciaio mentre gli operai liguri inscenavano una protesta allontanandosi - Le aziende vanno difese sempre. Questa credo che sia, tra tutte le lezioni che ci ha dato Guido Rossa, la più attuale e più pregiata. Al di là delle posizioni diverse, delle visioni diverse, stiamo tutti dalla parte dell'azienda perché siamo tutti una parte di una fabbrica. Le aziende sono rappresentate da persone, come le istituzioni, da idee, da posizioni, da punti di vista, vorrei che fossimo capaci di non identificare mai le aziende con questi punti di vista, con le situazioni di crisi, di successo, con le persone che possono piacerci e non piacerci». «Guido Rossa ha fatto quel che si doveva fare - ha concluso - e allora auguro a tutti di sapere e di fare quello che va fatto».

Tra gli operai a Taranto, intanto, c'è molta incertezza e le interpretazioni sul maquillage manageriale sono molteplici. Alcune frasi di addio dei manager stranieri partenti sono state piuttosto pessimistiche e hanno generato la paura di possibili passi d'addio della multinazionale. Non solo, da tempo circola il nome di Arvedi come possibile nuovo partner industriale ma si è nel campo dei rumors e delle ipotesi. Al momento, infatti, filtra che la trattativa col governo prosegue e l'idea dovrebbe essere ancora di una proroga rispetto alla deadline del 31 gennaio fissata dall'Heads of agreement. Sembra infatti poco plausibile riuscire ad arrivare a un'intesa in sette giorni poiché permangono grosse distanze sulle macro-questioni che riguardano esuberi, nuovo piano industriale e diverso assetto societario. Uno slittamento che sarebbe chiesto anche al Tribunale di Milano poiché il 7 febbraio, giorno della nuova udienza per il contenzioso civile tra commissari straordinari di Ilva in As e ArcelorMittal, incombe. Il tutto con un occhio a domenica: eventuali impatti a livello nazionale delle elezioni regionali in Emilia potrebbero improvvisamente cambiare gli scenari.
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