Corruzione, tangenti e appalti truccati al Comune di Statte: ex dirigente e imprenditori ai domiciliari

Il dirigente comunale avrebbe truccato gare concedendo affidamenti diretti

Corruzione, mazzette e appalti truccati al Comune: dirigenti e imprenditori ai domiciliari
Corruzione, mazzette e appalti truccati al Comune: dirigenti e imprenditori ai domiciliari
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Aprile 2023, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 22:28

Mazzette , tangenti e non solo. Scoppia il caos al Comune di Statte in provincia di Taranto: corruzione e turbativa d’asta sono tra i reati contestati dalla Procura nei confronti di quattro persone arrestate stamattina dalla Guardia di finanza di Taranto.

L’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Lucia Isceri. L'ordinanza di custodia cautelare, con l'applicazione del braccialetto elettronico, è stata firmata dal gip di Taranto Rita Romano. In tutto sono nove gli indagati. Secondo l'accusa, il dirigente comunale avrebbe alterato gare d'appalto e concesso affidamenti diretti per concedere alle imprese riconducibili a Marco Moscaggiura una serie di servizi ottenendo in cambio "mazzette" del valore pari al dieci per cento degli appalti. Tra le gare finite all'attenzione delle fiamme gialle anche l'affidamento di pulizia e manutenzione degli immobili comunali e la gestione di servizi integrati.

Le misure cautelari

Nell'ordinanza di oltre cento pagine sono spiegati le motivazioni e i dettagli dell'indagine: ai domiciliari l’architetto Vincenzo La Gioia ex responsabile del settore “Assetto territorio e sviluppo economico” di Statte e gli imprenditori Marco Moscaggiura, Oronzo Moscaggiura e Amedeo Pesare.

Secondo quanto ricostruito dalla Finanza e in particolare dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, l'ex dirigente comunale avrebbe truccato dunque le gare concedendo affidamenti diretti alle imprese riconducibili a Marco Moscaggiura. Inoltre, è stato disposto il sequestro preventivo diretto di denaro depositato su conti correnti bancari e/o postali, libretti di risparmio, titoli, azioni, fondi ed altri strumenti simili di investimento nella disponibilità di Vincenzo La Gioia fino alla somma di 82.779,89 euro.

L'indagine

L'indagine è partita dopo accertamenti su un appalto della durata di quattro mesi e del valore di 147mila euro.

Il dirigente comunale La Gioia avrebbe pattuito con Marco Moscaggiura (amministratore di fatto delle società Tecno Gf Service srl, Oemmedi Costruzioni e Angelo blu società cooperativa) una tangente di 14.700 euro, pari al 10%, da versare in quattro rate una volta accreditato dal Comune il pagamento.

I due indagati, secondo la Polizia giudiziaria, avevano già concordato le date e i luoghi dove, previ accordi telefonici, sarebbero state consegnate le tangenti. La provvista per far fronte ai pagamenti sarebbe stata prelevata dai conti correnti intestati alla società, simulando con artifici contabili, esborsi per anticipazioni all'amministratore e/o ai soci, o per il pagamento di fittizi contributi e sponsorizzazioni in favore di diverse associazioni. Nei confronti di La Gioia il gip ha disposto il sequestro preventivo di somme di denaro fino all'importo di circa 83mila euro, considerato profitto complessivo della corruzione. In caso di incapienza è previsto il sequestro preventivo per equivalente di beni immobili o mobili, titoli, azioni o strumenti di investimento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA