Schiaffi all'infermiera del Pronto Soccorso, due donne nei guai

Schiaffi all'infermiera del Pronto Soccorso, due donne nei guai
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Sabato 21 Ottobre 2023, 08:56

Aggredirono una delle infermiere in servizio nel pronto soccorso dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto. E durante il parapiglia la vittima venne anche colpita con un violento ceffone che spaccò gli occhiali da vista che indossava in quel momento.

Le accuse: minacce e lesioni personali


Ora mamma e figlia responsabili dello sconcertante episodio, avvenuto a marzo scorso, sono chiamate a rispondere di quell'aggressione dinanzi ai giudici. Nei giorni scorsi, infatti, alle due tarantine, rispettivamente di 50 e 32 anni è stato notificato il canonico avviso di conclusione delle indagini preliminari, con valore di informazione di garanzia, firmato dal pubblico ministero Enrico Bruschi.


Nel dettaglio le due donne sono chiamate a difendersi dalle accuse, contestate a vario titolo, di lesioni personali ai danni di personale sanitario, e minacce.

I fatti


Quel giorno la più giovane delle due tarantine si recò al pronto soccorso per un problema del figlioletto e si fece accompagnare dalla mamma.

Durante la loro permanenza in ospedale qualcosa non convinse le due donne. In particolare avrebbero avuto da ridire con una delle dottoresse in servizio. Successivamente la 32enne avrebbe scambiato l'infermiera per quel medico e le avrebbe fatto presente in maniera accesa le sue ragioni. La malcapitata avrebbe provato a spiegarle che aveva preso un abbaglio, ma per tutta risposta venne aggredita. Durante il parapiglia quella donna la colpì con uno schiaffo violentissimo che spaccò gli occhiali della vittima. L'infermiera venne subito soccorsa, ma in quel momento l'altra tarantina si sarebbe avvicinata e l'avrebbe minacciata. Sul posto arrivarono subito anche i carabinieri che raccolsero una serie di deposizioni e ricostruirono il grave episodio.

Lesioni guaribili in 40 giorni

La vittima, invece, venne medicata e fu costretta a lasciare il posto di lavoro dopo la diagnosi dei medici che riscontrarono lesioni giudicate guaribili in oltre quaranta giorni. L'aggressione, peraltro, suscitò enorme scalpore e la vittima venne contattata telefonicamente anche dal presidente della Regione Michele Emiliano che le espresse la solidarietà personale e di tutta la sua giunta. Come si è detto le due donne, difese dagli avvocati Salvatore Maggio e Niccolò Vozza, nei giorni scorsi sono state raggiunte dagli avvisi di conclusione delle indagini preliminari. La cinquantenne, difesa dall'avvocato Vozza, ha già chiesto e ottenuto di essere sottoposta ad interrogatorio.


Nel corso del confronto con gli investigatori la donna ha escluso di aver minacciato l'infermiera e ha sostenuto di essere intervenuta solo per tentare di calmare gli animi.
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