Ex Ilva, operaio licenziato per un post sulla fiction con Sabrina Ferilli: dovrà essere reintegrato

Un momento della fiction con Sabrina Ferilli
Un momento della fiction con Sabrina Ferilli
4 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Luglio 2021, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:25

C'è il lieto fine nella storia del lavoratore di Taranto licenziato da ArcelorMittal per un post ritenuto dall'azienda denigratorio e lesivo riguardante la fiction "Svegliati amore mio" con Sabrina Ferilli. Secondo fonti sindacali, infatti, Riccardo Cristello - assistito dall'avvocato Mario Soggia - è stato reintegrato dal giudice del Lavoro che ha considerato quel post non direttamente relativo all'azienda.

«Aspettavo questa notizia da quattro mesi - ha detto Cristello - Bella per me e per la mia famiglia, e per tutti coloro che ancora credono nella giustizia. Ringrazio il giudice per la sensibilità e l’obiettività mostrate nell’interpretare i fatti. Un ringraziamento particolare al sindacato Usb che mi ha supportato, l’unico che ha saputo fornirmi aiuto non solo per risolvere la vertenza sindacale, ma anche a livello umano. Stesso discorso per l’avvocato Mario Soggia, che ha fatto uno straordinario lavoro».

I motivi del reintegro

Il Giudice del Lavoro, Giovanni De Palma ha annullato, come recita la sentenza, sulla base del fatto che «la sceneggiatura della serie tv in parola riecheggi una vicenda temporalmente collocata agli inizi degli anni 2000 e che la gestione del centro siderurgico di Taranto sia stata nel tempo affidata ad una pluralità di soggetti giuridici e soltanto a far data dall’anno 2018 ad ArcelorMittal s.p.a., oggi Acciaierie Italia s.p.a. Al contempo, vi è prova documentale delle recenti pubblicazioni di ricerche scientifiche sulla maggiore incidenza delle malattie oncologiche nella popolazione minorile tarantina, delle inchieste giudiziarie condotte dalla Procura della Repubblica di Taranto nei confronti delle “vecchie gestioni dello stabilimento”, nonché delle manifestazioni di denuncia dei decessi in età pediatrica a causa di tumori, più volte organizzate nella città ionica».

Il Giudice del Lavoro esclude così il riferimento del post all’attuale gestione dell’acciaieria che fa capo ad ArcelorMittal.

Sulla base di ciò il Tribunale ha accolto «il ricorso proposto, con atto depositato in data 4.5.2021, da Cristello Riccardo nei confronti di Acciaierie D’Italia s.p.a. e annulla il licenziamento intimato allo stesso Cristello in data 7 aprile 2021; condanna Acciaierie D’Italia s.p.a. alla reintegrazione del Cristello nel posto di lavoro occupato fino alla data del licenziamento; condanna Acciaierie D’Italia s.p.a. al risarcimento del danno mediante il pagamento in favore del Cristello di un’indennità pari alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello della effettiva reintegrazione».

I fatti

Il licenziamento era avvenuto ad aprile. Riccardo Cristello, tecnico del controllo costi, dopo una sospensione dal lavoro di 5 giorni con divieto di accesso in stabilimento, era stato licenziato da ArcelorMittal.

La società aveva ritenuto offensivo e denigratorio verso l’azienda e i suoi dirigenti un post che lo stesso lavoratore ha messo sulla propria bacheca social, relativo alla fiction di Canale 5 "Svegliati amore mio". Il dipendente avevainvece dichiarato di non aver offeso l’azienda ma di aver solo condiviso, sul proprio profilo personale, un post che invitava a vedere la fiction che narra di un’acciaieria che inquina e di una bambina ammalata.

Storia che presentava molte analogie col caso Taranto anche se nella fiction non ci sono riferimenti né a Taranto, né ad ArcelorMittal. L’azienda avevamanifestato “la propria disponibilità a un confronto analogo a quello avuto recentemente con altro dipendente”, per il quale, “a fronte della presentazione di adeguate scuse”, si era deciso di revocare il licenziamento. In realtà, nonostante la presa di posizione di vari esponenti dello spettacolo tra cui Sabrina Ferilli e i registi Simona Izzo e Riccardo Tognazzi, la vicenda sfociò in una battaglia legale. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA