Cingolani: “no” alla proroga per le prescrizioni sulla batteria 12 della cokeria di Taranto

Le cokerie dell'ex Ilva
Le cokerie dell'ex Ilva
di Tiziana FABBIANO
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Sabato 26 Giugno 2021, 05:00

Pochi giorni per completare l’adeguamento della batteria 12 dello stabilimento siderurgico di Taranto. Una corsa contro il tempo che appare inutile perché entro fine mesedifficilmente si potrà mettere a norma la più grande batteria per la produzione del coke della fabbrica jonica. E certamente dal 1° luglio l’attività della cokeria subirà un contraccolpo con lo stop imposto dal Governo per la scadenza non rispettata.

La decisione


Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, infatti, ha firmato il decreto che impone alla società il completamento degli interventi di adeguamento entro il prossimo 30 giugno, in particolare quelli riguardanti “Batteria n12 e nuova doccia 6’. Nel renderlo noto, il ministero spiega che con l’articolo 4, «il ministro Cingolani ha ritenuto di non concedere proroghe» su questi due interventi «pertanto la società avrà l’obbligo di rispettare il termine fissato per il 30 giugno 2021». Il decreto è organizzato in 5 articoli. 
Il gestore, ovvero Acciaierie d’Italia, aveva chiesto di differire i tempi. Ma per il ministro occorre rispettare il termine già previsto dal Dpcm 29 settembre 2017 per l’attuazione degli interventi. 
Nessuna dilatazione dei tempi, dunque, anche in ragione del fatto che l’impianto, inizialmente, doveva essere messo a norma entro il 30 giugno del 2014. Quella, infatti, era la data prevista dal programma dell’Aia 2012. Poi i provvedimenti cosiddetti salva-Ilva avevano prorogato la scadenza, dilatandola sino ai giorni nostri. 
Si va dunque verso il fermo dell’impianto in quanto, il provvedimento di Cingolani stabilisce che «il Gestore, ove decorra inutilmente il termine riportato senza la completa attuazione degli interventi di cui alla prescrizione deve immediatamente avviare dal 1° luglio la messa fuori produzione della batteria 12 e concludere tale processo entro e non oltre dieci giorni». 

Il testo


L’entrata in esercizio della batteria 12 «potrà avvenire - si legge nel decreto del Ministro per la Transizione ecologica - solo previa verifica da parte dell’Autorità di controllo del completamento degli interventi di adeguamento previsti dal Dpcm del 29 settembre 2017».

Nello specifico: «costruzione nuova doccia 6 per garantire il rispetto del limite polveri di 25 g/t coke; rispetto del limite polveri di 8 mg/Nm3 al camino E428, anche attraverso l’installazione di filtro a maniche; installazione sistema di controllo della pressione dei singoli forni denominato Sopreco; miglioramento del sistema di aspirazione allo sfornamento lato macchina coke, come da progetto».

Le altre decisioni


Gli altri articoli riguardano la “Gestione acque meteoriche” i cui interventi devono essere realizzati nel rispetto della documentazione presentata con la nota del 6 maggio 2021, entro il termine del 31 gennaio 2022. Sulle “Emissioni selenio scarico” il decreto chiarisce invece che gli interventi devono essere realizzati in osservanza della documentazione presentata con la nota del 6 maggio 2021, entro il termine del 30 aprile 2022, al fine di garantire il rispetto, a partire dal febbraio 2022, del valore limite di emissione previsto. Insoma un no alla richiesta di slittare i tempi previsti per la batteria della cokeria. E su questo caso è intervenuto anche il deputato tarantino Giovanni Vianello del Movimento 5 Stelle. «Sono lieto che dopo aver espresso pubblicamente il dissenso ad un’eventuale proroga della prescrizione ambientale che riguarda la batteria 12 e la nuova doccia 6 dello stabilimento siderurgico (in scadenza a fine mese), il ministro Cingolani abbia deciso di non avallare la richiesta di proroga. Difatti, come risulta dagli atti della conferenza dei servizi dello scorso 16 giugno, non vi erano i presupposti per la concessione della proroga, a fronte del danno sanitario e ambientale che continua a derivare. Nel merito sottolineo che sin dal contesto della conferenza dei servizi - spiega il deputato tarantino - è stato affrontato il problema del grave impatto sanitario causato dalle emissioni provocate dalla produzione siderurgica di ben 6 milioni di tonnellate annue di acciaio». 
Adesso occorrerà capire quali riflessi sulla produzione avrà lo stop della batteria 12 e della ridotta disponibilità di coke per alimentare gli altiforni di Taranto.  

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