Ilva, Gnudi: "Occorre rapidamente creare la Newco e poi vendere. L'Italia non può fare a meno dell'industria dell'acciaio"

Ilva, Gnudi: "Occorre rapidamente creare la Newco e poi vendere. L'Italia non può fare a meno dell'industria dell'acciaio"
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:34 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 20:00

"Sono già due anni e mezzo che l'Ilva è in amministrazione straordinaria ed ora occorre rapidamente creare questa società, la Newco, che prenda in affitto lo stabilimento, sistemando il prossimo anno il problema ambientale e poi vendendo a chi sarà interessato, ed parer mio c'è gente interessata all'azienda". Lo ha detto Piero Gnudi, commissario straordinario dell'Ilva, intervenendo al talk show di 'Panorama Italia', organizzato dal newsmagazine Panorama oggi a Bari nel Fortino Sant'Antonio.

"L'acciaio sarà sempre la parte fondamentale dell'industria meccanica e nessun Paese può permettersi di non avere un'industria siderurgica in casa propria.

Non possiamo farne a meno perché - secondo Gnudi - se chiudiamo imprese dell'acciaio in Europa alla fine la Cina avrà piu' del 60% della produzione siderurgica mondiale decidendo il prezzo dell'acciaio e così le politiche industriali che noi facciamo. Certo, per Taranto resta il problema che non può più vivere solo d'Ilva come purtroppo è oggi".

"Riuscire a salvare e tenere sul mercato l'Ilva, che è simbolo dell'Italia e del Mezzogiorno che rinasce, sarebbe - ha aggiunto Gnudi - un segnale importante per il Paese. Va dato atto al governo che quello che poteva fare lo ha fatto. Va dato atto alle parti sociali di essere sempre state leali, collaborative e di supporto: l'incoraggiamento l'abbiamo principalmente avuto dai sindacati, che sono stati molto al nostro fianco. Mettiamola così, poter dire "missione compiuta" non dipende da me, ma da fattori esterni. E dipendesse solo da me avremmo già risolto il problema, purtroppo dipende dalla volontà di terzi che io non posso gestire". "Nella vicenda Ilva - ha concluso Gnudi - ci sono tante cose, intrecci di vicende, che si fa fatica a capire".

"Non è stato positivo aver perso la commessa Tap, ma credo che qualche margine ci sia ancora per rientrare", ha spiegato ancora Gnudi. "Ci è dispiaciuto e parecchio, ma onestamente una commessa di 250 milioni rispetto ad un fatturato di 6-7 miliardi non è che pesi molto. E' più una questione simbolica. Il Governo poi quello che poteva fare l'ha fatto, anche nelle relazioni si è speso molto. La situazione resta fumosa, vedremo quel che succederà".

Gnudi analizzando poi la crisi dell'Ilva si è mostrato ottimista: "La crisi risale nel tempo e purtroppo - ha spiegato - è mancata quella sensibilità ambientale che sarebbe stata necessaria. L'Ilva ha speso molto per aumentare la produttività ma poco per l'ambiente e se negli ultimi dieci anni si fossero aumentati un po' più gli investimenti per l'ambiente, ed in quei tempi il bilancio lo consentiva, oggi non saremmo in questa condizione". "Non va dimenticato poi - ha aggiunto - che il mercato della siderurgia è molto ondivago. Adesso è un periodo difficile, c'è forte pressione da parte della Cina, ma sono tutte cose che passano. Tra due anni si tornerà come prima ed a quel punto si recupererà quel che si è perso".

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