Giochi del Mediterraneo 2026: a Taranto non ci sarà un nuovo stadio. Sarà rifatto lo "Iacovone"

Un momento della riunione di ieri
Un momento della riunione di ieri
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 8 Settembre 2023, 06:00

I Giochi del Mediterraneo di giugno 2026 vedranno a Taranto l’attuale stadio Iacovone ristrutturato e riammodernato. Un intervento che lo renderà nuovo.

La riunione

Quasi due ore di confronto ieri pomeriggio alla Camera di Commercio tra il commissario di Governo per i Giochi, Massimo Ferrarese, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, le rispettive strutture tecniche, e i promotori del project financing relativo alla costruzione di un nuovo impianto, demolendo l’esistente e usando la stessa area, scartano definitivamente quest’ultima opzione, caldeggiata dal Comune. Si vira senza indugio su quella che è stata sin dall’inizio l’ipotesi sostenuta dal commissario, cioè la ristrutturazione. Raccontano che probabilmente nemmeno il commissario si attendeva che la riunione prendesse questa piega dopo le battute iniziali. La struttura commissariale aveva infatti accettato nell’incontro del 28 agosto il confronto sulle due scelte. Fermo restando che giudichiamo la ristrutturazione la strada più fattibile, aveva detto in quell’occasione Ferrarese, confrontiamoci egualmente con i tecnici comunali, vediamo che soluzioni ci portano e se riescono a convincerci sul fatto che il loro progetto si può fare. E Melucci, in quell’occasione, aveva commentato: il Comune non vuole fare uno stadio completamente nuovo per i Giochi del Mediterraneo ma per lasciare un’impronta significativa di rigenerazione urbana in un’area cruciale della città come la Salinella. E su queste basi ci si è approcciati alla riunione di ieri.
Poi, però, cosa è successo? È accaduto che il commissario prima ha dato la parola a coloro che volevano lo stadio nuovo di zecca e quando questi hanno cominciato ad elencare i vari step, i vari passaggi, ci si è accorti, conteggiando la sequenza temporale, che si era già andati di un mese fuori rispetto a giugno 2026 e che c’era il rischio di andare anche oltre.

I tempi

A sgonfiare le vele del nuovo progetto è stata, tra gli altri motivi, l’assoluta mancanza di tempo utile. Si è osservato che se la riunione di ieri si fosse svolta un anno fa, probabilmente la vicenda si sarebbe incanalata diversamente. Altri elementi che hanno poi pesato sfavorevolmente sono stati il possibile rischio di ricorsi e la stima fatta per la costruzione del centro commerciale annesso allo stadio, che per alcuni sarebbe potuta avvenire in sette mesi mentre per i tecnici del commissario avrebbe richiesto un anno e mezzo. Si è quindi provato a lanciare l’idea di procedere per stralci, che però non ha fatto strada. A questo punto, quindi, è stato giocoforza fermarsi e convenire sull’ipotesi della ristrutturazione totale proposta dal commissario. Il quale ha anche detto di non voler considerare, allo stato, la possibilità di svolgere le partite di calcio in uno stadio che non sia quello di Taranto, che è la città titolare dei Giochi e la sede principale dell’intero evento. 

I commenti


Prima che uscissero Melucci e Ferrarese per rilasciare le dichiarazioni ai giornalisti, avevano abbandonato la riunione i tecnici e i rappresentanti delle società che hanno lanciato il progetto del nuovo stadio. Tra questi, l’architetto Gino Zavanella, fondatore e leader del gruppo GAU Arena (suo, fra l’altro, il progetto Juventus Stadium). E quest’uscita anticipata, anche se ufficialmente motivata dalla necessità di prendere l’aereo, in un certo senso era stata già un segno rivelatore che quel progetto aveva perso terreno nella discussione. 
Poi, nelle dichiarazioni finali, Melucci si è tenuto un po’ più sulle linee generali, mentre Ferrarese è stato chiaro. Il sindaco ha parlato di «criticità dei tempi» e di «rimodulazione del progetto per farlo rientrare nei tempi». Inoltre, ha escluso «barriere ideologiche su quale tipo di progetto», evidenziando che «qualunque sia il progetto, perché è irrilevante quale sarà il layout definitivo, stiamo parlando di un’area che in ogni caso verrà pesantemente riqualificata». 
L’interpretazione di queste frasi? Melucci di fatto conferma che la ristrutturazione dello Iacovone è la soluzione rimasta in piedi.

Altro non c’è. Più esplicito è stato invece Ferrarese. «I tempi non ci sono», ha detto il commissario. Il quale ha rammentato che le perplessità c’erano già «e ora sono state anche portate all’attenzione dei tecnici del Comune e dei proponenti». Quindi, ha aggiunto, «iniziamo chiaramente a pensare ad altro». Che non sarà un belletto, un maquillage dello Iacovone, ma un qualcosa di significativo in termini di ristrutturazione e riqualificazione. 

L'incontro con altri sindaci


Ieri, infine, il commissario ha incontrato i sindaci di Laterza, Massafra, Torricella, Ginosa, Martina Franca per fare un punto di situazione sui loro impianti. «Siamo in linea - ha commentato Ferrarese -. Ci sono tanti sindaci che stanno lavorando, siamo a buon punto, ed io spero che tra fine 2023 e inizio 2024 siano già appaltate le opere. Alcune potranno essere realizzate in 8-9 mesi, altre, invece, richiederanno due anni». 
Per stadio, piscina olimpionica e centro sport nautico di Taranto, le opere maggiori, gli appalti andranno fatti a marzo prossimo, «al massimo ad aprile». Infine «sul nuovo masterplan dei Giochi - ha concluso -, non voglio rappresentare al Governo un qualcosa di non veritiero e al Governo ho già detto che entro i primi 15 giorni di ottobre lo presenterò».  

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