Giochi del Mediterraneo, oggi vertice su Taranto a Roma ma sui progetti è ancora scontro

Una riunione per i Giochi del Mediterraneo
Una riunione per i Giochi del Mediterraneo
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 24 Luglio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 13:35

Sui Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 si attende un chiarimento dal vertice di oggi a Roma, primo pomeriggio, tra il Governo, il commissario e il Coni da una parte e Comune e Regione dall’altra. 
Ci saranno i ministri Raffaele Fitto (Affari europei, Coesione e Pnrr) e Andrea Abodi (Sport), oltre al commissario dei Giochi Massimo Ferrarese, al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al numero 1 del Coni, Giovanni Malagò. 
Un chiarimento che consenta di stabilire chi, da ora in poi, procede e con quali compiti, cosa devono fare gli enti locali (oltre a Taranto, sedi degli eventi sono anche i centri della provincia e Brindisi e Lecce), come si rivedono gli interventi relativi alle nuove infrastrutture, come si riconfigura il master plan e, infine, quando arrivano le risorse, i 150 milioni deliberati già a marzo 2022. 
Gli ultimi dieci giorni hanno visto distanti il sindaco Melucci e il commissario Ferrarese. Ben riassumono lo stato dei rapporti tra i due quanto detto da Melucci («pronto a staccare la spina ai Giochi, attendo sino a Ferragosto, dopodiché stop se non arrivano le risposte del Governo») e la replica di Ferrarese: «I Giochi si faranno a Taranto e se Melucci stacca la spina, io ne attacco tre. Anzi, ad essere chiari, la spina è rimasta staccata sinora, visto quello che non si è fatto».
Il commissario ha già palesato le sue intenzioni: rivedere alcune scelte a partire dallo stadio, dove Ferrarese è per la ristrutturazione radicale dello Iacovone e non per abbattere l’attuale impianto e costruirne uno nuovo con un project financing come vorrebbe fare il Comune, e affidarsi per il lancio degli appalti a piattaforme pubbliche come Sport e Salute e forse Invitalia (la prima è già stata contattata). «Attendo i progetti da Taranto per fare gli appalti, ha ripetuto Ferrarese in questi giorni», evidenziando che da tutti gli altri Comuni li stanno arrivando.

La nota di sabato

Un ulteriore attrito tra Ferrarese e il Comune e la Regione, lo ha poi provocato l’annuncio di sabato quando è stato comunicato che Asset, agenzia della Regione, coinvolta nella macchina organizzativa dei Giochi, ha trasmesso al Comune e al comitato organizzatore, aggiornati al nuovo codice degli appalti in vigore dall’1 luglio, i progetti della piscina olimpica a Torre D’Ayala, del centro nautico per gli sport del mare nella ex stazione Torpediniere e delle palestre polifunzionali nei quartieri Paolo VI e Salinella come la riqualificazione della palestra Ricciardi.

Annunciando la prossima presentazione pubblica dei progetti, è stato specificato che “una volta acquisiti i pareri tecnici, si potrà procedere all’approvazione dei progetti e all’appalto dei lavori qualora siano messe a disposizione le risorse statali impegnate dal Parlamento con legge finanziaria fin dal marzo 2022 ma non ancora disponibili”.

Il commento


Ferrarese su questa nota non ha commentato. Ma pare che sia rimasto sconcertato e sorpreso perché, osserva, si continua ad ignorare un dato: che ora è il commissario che si occupa dei Giochi. Scelte e poteri sono i suoi. E alla vigilia del vertice conferma che questa è la linea del Governo, anche quanto dichiarato ieri da Dario Iaia, deputato FdI: “L’eccessiva calura estiva probabilmente continua a confondere la Regione, il Comune di Taranto e il comitato organizzatore. Quest’ultimo, va ribadito, è stato commissariato per i ritardi accumulati in questi anni e dunque è stato esautorato da qualsiasi compito esecutivo, che spetta al commissario straordinario Massimo Ferrarese così come deciso dal Governo”. 
Per i progetti, sottolinea Iaia, “ammesso che esistano veramente e siano davvero cantierizzabili, l’unico che è titolato a riceverli e a valutarli è il commissario. La pretesa che le risorse statali finalizzate alla realizzazione degli impianti siano gestite dagli enti locali e dal comitato promotore, equivale a non voler capire quello che è il contenuto della norma”. E probabilmente oggi la discussione partirà proprio da qui.  

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