Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto. I sindaci scrivono al Governo, Ferrarese risponde

I lavori per i Giochi a Taranto
I lavori per i Giochi a Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 16 Luglio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 09:23

Così non si può andare avanti. Di questo passo davvero i Giochi del Mediterraneo di giugno 2026 sono a forte rischio

La lettera


Venti sindaci, tra cui Rinaldo Melucci, primo cittadino di Taranto, e il presidente della Regione, Michele Emiliano, scrivono al premier Giorgia Meloni, ai ministri Raffaele Fitto (Affari europei, coesione e Pnrr) e Andrea Abodi (Sport) e al commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese. Va bene, dicono, se si ha intenzione di fare un vertice a Roma con le parti interessate, presente anche il Coni col presidente Giovanni Malagò, purché si tenga “immediatamente al fine di evitare ulteriori perdite di tempo prezioso, vengano invitati i membri del Comitato organizzatore Taranto 2026, insieme ai tutti i sindaci delle città che hanno aderito all’iniziativa” e serva effettivamente a chiarirsi sulla direzione di marcia.
Nella lettera i sindaci (per il Tarantino ci sono Avetrana, Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Grottaglie, Laterza, Leporano, Martina, Massafra, Montemesola, Mottola, Pulsano, San Giorgio Statte, Taranto e Torricella più quelli di Lecce, Fasano, Monopoli e Conversano) ripropongono le questioni note: quando arrivano i fondi, i 150 milioni di euro; quando si approva il Dpcm che deve sbloccare le risorse; chi deve appaltare le opere; quali procedure andranno applicate.

La scadenza e il chiarimento


Ieri, intanto, sono scaduti i tre giorni che Ferrarese con la diffida ha dato a Melucci perché gli consegnasse i progetti definitivi ed esecutivi delle cinque opere relative a Taranto che dovrebbero essere pronti da fine giugno. In serata i progetti non erano stati ancora trasmessi. Melucci però dovrebbe inviare una sua lettera al commissario - pare dai toni molto duri - con cui replica alla diffida. Venendo alla lettera dei sindaci e del governatore regionale, questi dicono che “è evidente che senza l’approvazione del Dpcm a cura dell’attuale Governo e della messa a disposizione delle risorse in favore dei Comuni interessati, non è possibile procedere con le progettazioni e con l’appalto dei relativi lavori. Inoltre, anche i cronoprogrammi predisposti ed allegati alla bozza di Dpcm (nel luglio 2022) dovranno essere aggiornati e le scadenze posticipate a partire dall’effettivo trasferimento delle risorse ai soggetti attuatori che risultano i Comuni beneficiari in quanto proprietari degli impianti sportivi”. I sindaci rammentano che “tutti i Comuni hanno predisposto uno studio di fattibilità tecnico-economico necessario per inserire gli interventi nel proprio piano delle opere pubbliche, la gran parte dei Comuni si è anche attivata per sviluppare, a proprie spese, i progetti definitivi in attesa di ottenere le risorse necessarie alla realizzazione degli interventi”, ma, ed è qui il punto, “senza la necessaria copertura finanziaria per la realizzazione delle opere non è consentito approvare i progetti definitivi né tantomeno sviluppare i progetti esecutivi”.

Ora che c’è un commissario per i Giochi, dicono i sindaci ed Emiliano, “è indispensabile un chiarimento delle procedure da utilizzare. E’ indispensabile che il commissario, o una disposizione di Governo, dia indicazioni sulle modalità procedurali da adottare nel rispetto delle norme per la realizzazione dei lavori pubblici. Pertanto è necessario stabilire quali debbano essere i soggetti attuatori, qual è il soggetto che procede alla convocazione delle conferenze di servizi approvative dei progetti oppure alla richiesta dei pareri tecnici necessari, chi debba procedere all’approvazione dei progetti e con quali modalità si debbano svolgere le gare di appalto dei lavori”. A Ferrarese che ha detto che servono prima i progetti esecutivi per lanciare le gare, e non i fondi, i sindaci dicono “che il nuovo codice degli appalti, entrato in vigore dall’1 luglio scorso, prevede soltanto due livelli di progettazione”. E “il primo livello ovvero il progetto di fattibilità tecnico economica può essere posto a base di gara per mezzo di appalto integrato. Quindi - si osserva - non sarebbe indispensabile la redazione della progettazione esecutiva per procedere alle gare di appalto”. Anche perché per la progettazione esecutiva “è necessario indicare la copertura finanziaria per l’esecuzione delle opere” ed “è necessario che siano stabiliti gli importi delle risorse statali e regionali disponibili da cui derivano i limiti degli impegni da assumere a cura dei vari Comuni”. Vanno poi “stabilite e condivise - scrivono sindaci ed Emiliano - le modalità di definizione dei progetti, degli iter approvativi e dei soggetti responsabili delle gare di appalto dei lavori. Senza un chiarimento su questi aspetti ed un’indispensabile collaborazione istituzionale fra commissario, organi statali, Regione Puglia e Comuni interessati, non è possibile procedere tecnicamente ed amministrativamente”.

La risposta del commissario

Ferrarese, commentando la lettera, dice a Quotidiano che «le polemiche inutili non servono a nulla. Ho inviato una pec ai sindaci e alcuni hanno già inviato i progetti. Non ritengo utili riunioni assembleari che non producono nulla. Ritengono doveroso interloquire direttamente con tutti i sindaci per capire la situazione e a che punto sono». Sugli appalti, dice Ferrarese «ho già provveduto a fare un contratto con una centrale di committenza (si tratterebbe di Sport e Salute, società del Mef - ndr) e aspetto i progetti per decidere se appaltarli attraverso la centrale di committenza o, in caso di realtà che sono avanti, potrei anche pensare ad alcuni appalti dei Comuni. Il vertice con Governo e Coni si farà, così chiariamo il ruolo del commissario, che credo non sia stato ancora capito. Si confonde il ruolo del commissario con quello del tesoriere e io non lo sono. E se Melucci vuole staccare la spina dei Giochi da Taranto, non solo questo non è possibile ma io ne attacco tre di spine. I Giochi dobbiamo farli a Taranto». 

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