Giochi del Mediterraneo: verso il cambio di progetto per il centro nautico e lo stadio di Taranto

La ex stazione Torpediniere vista dall'alto
La ex stazione Torpediniere vista dall'alto
di Domenico PALMIOTTI
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Giovedì 20 Luglio 2023, 06:00

Dovrebbe tenersi nella prossima settimana a Roma, forse già lunedì, il vertice sui Giochi del Mediterraneo di Taranto tra Governo, commissario, Comuni, Regione Puglia e Coni. Un momento di chiarimento sulla manifestazione in programma a giugno 2026 a Taranto, ma anche a Brindisi e Lecce e in altri centri non solo del Tarantino, dopo le polemiche degli ultimi giorni tra il sindaco Rinaldo Melucci e il commissario Massimo Ferrarese e lo scambio di lettere che ne è seguito. 

Le novità sugli impianti


Ci sono due novità sull’impiantistica sportiva e in particolar modo su due infrastrutture che riguardano Taranto: il centro nautico in Mar Piccolo, nell’area ex stazione torpediniere, e lo stadio. Per il centro nautico, dopo un sopralluogo del commissario Ferrarese con i rappresentanti della Marina Militare a Taranto, si profilerebbe un altro sito: cala dei nocchieri, in prossimità del ponte Punta Penna. 
Il progetto del centro nautico dedicato a vela, canoa e canottaggio, viene giudicato interessante dalla struttura commissariale ma irrealizzabile nella location prevista. Sia perché non c’è un progetto definito (deve farlo Asset), sia perché la Marina non ha ancora trasferito l’area dell’ex stazione torpediniere dal demanio militare a quello marittimo. 
Di qui l’ipotesi di un luogo alternativo su cui la Marina ha manifestato al commissario volontà collaborativa. È da anni che l’ex stazione torpediniere è oggetto di attenzione ai fini della riqualificazione turistica e culturale. Il 12 ottobre 2020, quando a Taranto venne l’allora premier Giuseppe Conte con diversi ministri, fu anche sottoscritto un accordo. 
Nel darne allora notizia, l’Agenzia del Demanio disse l’area sarebbe stata dismessa “dagli usi militari. Contestualmente - precisò - verranno avviate tutte le attività necessarie a riallocare le funzioni operative e logistiche della Marina Militare. Una volta trasferito il bene dal Demanio Pubblico dello Stato, ramo Difesa, al ramo Marina Mercantile, sarà l’Agenzia del Demanio, insieme alla Capitaneria di porto, ad occuparsi della consegna del compendio all’Autorità di sistema portuale per procedere alla realizzazione di posti di ormeggio per la nautica da diporto e per riqualificare le infrastrutture esistenti da destinare a nuove attività turistiche e culturali”. L’accordo del 2020 venne firmato tra presidenza del Consiglio e ministeri della Difesa, delle Infrastrutture e Trasporti, del Sud e Coesione Territoriale, nonché dall’Authority e dalla stessa Agenzia del Demanio. In quell’area sarebbe dovuto anche sorgere l’acquario multimediale, per il quale furono previsti 50 milioni attraverso un Dpcm, finanziamento che però un anno dopo, a dicembre 2021, l’allora ministro per il Sud, Mara Carfagna, tolse in sede di revisione del Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto spostandone una parte sull’investimento negli yacht del gruppo Ferretti, progetto che rischiava di saltare per mancanza di copertura finanziaria pubblica.

Carfagna ritenne ingiustificato tenere 50 milioni bloccati su un qualcosa, l’acquario, che era allo stato embrionale e dalle ricadute incerte. E adesso anche il centro degli sport nautici potrebbe non farsi più se prenderà corpo l’ipotesi di un’altra location e quindi per l’ex stazione torpediniere resterebbe probabilmente la riconversione a cui si è inizialmente pensato, cioè posti di ormeggio per la nautica e riuso delle infrastrutture esistenti per turismo e cultura. Va detto che l’utilizzo di cala dei nocchieri per gli sport d’acqua non è idea nuovissima. Se ne parlava nel 2018 con lo studio associato di progettazione Start. Partendo dalle esigenze delle scuole federali di canottaggio e canoa, veniva proposto un campo di regata da utilizzare in una “finestra stagionale” ampia, sfruttando ciò che la Marina ha destinato all’esercizio di canottaggio e della canoa, nonché la realizzazione nel parco Cimino di una gradinata per ospitare il pubblico e l’uso della palazzina lanciasiluri di cala nocchieri come sede di un circolo del remo e della pagaia. 

Il futuro dello stadio


Per lo stadio, invece, prende sempre più corpo l’ipotesi di puntare alla ristrutturazione anziché alla demolizione dell’impianto attuale e alla costruzione di uno nuovo nella stessa area. Una ristrutturazione importante, un ammodernamento in cui rientrerebbe anche la copertura e che permetterebbe di mantenere l’attuale numero di posti rispetto ai 16mila del nuovo stadio. Progetto, quest’ultimo, che nei giorni scorsi il sindaco ha rilanciato in risposta al commissario. «Dobbiamo rifare lo stadio ex novo perché i tecnici ci dicono già che non si può riqualificare l’esistente e ci dicono che nei 700 giorni previsti per il progetto si può arrivare in tempo per i Giochi se non perdiamo altro tempo prezioso», ha dichiarato Melucci. Ma il commissario non contesta la significatività del progetto quanto l’impossibilità di farlo in tempo utile per i Giochi. Infine, in queste ore sta partendo via pec la risposta di Ferrarese a Melucci sulla lettera che quest’ultimo gli ha inviato nella nottata di sabato scorso in replica alla diffida commissariale sulla consegna dei progetti.  

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