Giochi 2026, Melucci a Ferrarese: «Incontriamoci»

Giochi 2026, Melucci a Ferrarese: «Incontriamoci»
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 22 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:49

Alla ripresa post Ferragosto, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, risponde alla lettera del commissario dei Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese, gli fornisce lo stato dei progetti relativi agli impianti sportivi, ma soprattutto lo sollecita ad un incontro. 

La lettera

Da Palazzo di Città la lettera è partita ieri. Quella di Ferrarese, invece, è della serata dell’11 agosto: qualche giorno dopo Melucci aveva dichiarato di non aver ricevuto alcuna missiva mentre la struttura commissariale confermava l’inoltro. In via preliminare Melucci prospetta a Ferrarese “l’esigenza ormai non più derogabile” di “un doveroso costruttivo confronto operativo”. Questo, scrive il sindaco, per due motivi: anzitutto, “nello spirito di sincera e fattiva collaborazione istituzionale alla luce dell’obiettivo comune che ci vede reciprocamente impegnati”, e poi “in ragione delle rispettive prerogative che l’ordinamento ci assegna”. Che per Ferrarese, dice Melucci, sono quelle contenute nel Dpcm del 25 maggio 2023, cioè il decreto della presidenza del Consiglio che lo nomina commissario. Un confronto, rileva il sindaco, “tale da consentirci, al di là del pur doveroso formalismo epistolare, di ‘spingere sull’acceleratore’ per affrontare celermente le attività future in modo coordinato per raggiungere i risultati da tutti ambiti che ci portino allo svolgimento di questo prestigioso evento sportivo intercontinentale come da programma”. “In questa direzione, d’altronde - rammenta Melucci al commissario -, già si collocavano le nostre note del 5.7.2023 e del 2.8.2023 con le quali si è provveduto a trasmetterle i progetti di fattibilità tecnica ed economica (Pfete) ed i documenti di indirizzo alla progettazione (Dip) afferenti agli impianti sportivi oggetto di nuova realizzazione, adeguamento normativo e riqualificazione nella città di Taranto”. 
Per il sindaco, l’incontro è “necessario per meglio circoscrivere i nostri rispettivi compiti e funzioni, anche in considerazione della circostanza che non risulta pervenuta alcuna sua comunicazione in ordine al soggetto pubblico deputato alla indizione delle Conferenze di Servizi, nonché per ogni successivo atto, ed azione, consequenziali (attività di verifica e validazione dei progetti, indizione ed espletamento delle procedure di gara per servizi di ingegneria e architettura e per l’esecuzione dei lavori)”.

I ruoli

Melucci fa poi un passaggio sul decreto di nomina del commissario e gli pone una domanda. Il passaggio è quando nella lettera rammenta che l’atto di Palazzo Chigi del 25 maggio assegna al commissario il “potere di adottare gli atti o provvedimenti necessari ovvero di provvedere all’esecuzione dei progetti” nonché “l’adozione dei relativi atti mediante ordinanza”. Se questo, quindi, è lo “scenario” - chiede Melucci - e il decreto conferisce questi poteri al commissario, “parrebbe conflittuale l’autonomia che lei ascrive al Civico Ente, di convocare le Conferenze di Servizi nonché di procedere con l’indizione delle procedure di gara”. Sono “elementi di perplessità” annota Melucci, che perciò ritiene “doveroso” arrivare ad “un costruttivo confronto dal quale far scaturire le più conferenti decisioni nel rispetto dei reciproci ruoli istituzionali”. Si rinnova pertanto a Ferrarese l’invito a “convocare, con particolare urgenza, apposito incontro di natura tecnica finalizzato alla definizione operativa delle attività da espletare allo scopo di meglio chiarire ruoli e compiti, sia dei tecnici comunali che di quelli della struttura commissariale”. 

Il commissario

Ma in vero su questi aspetti il commissario, che ieri non ha replicato, era già intervenuto nei giorni scorsi dichiarando di non aver mai messo in discussione la collaborazione col Comune di Taranto, ma che prima era necessario presentare un avanzamento dei progetti in modo da aggiornare il master plan in vista dei futuri appalti. Anche perché, ha argomentato il commissario nei suoi interventi precedenti, il Comune di Taranto sinora ha chiesto solo i fondi, ma nello stato in cui sono i progetti di Taranto nulla è appaltabile. 
A quattro anni (agosto 2019) dall’assegnazione dei Giochi a Taranto, i ritardi accumulati sono indubitabili, aveva inoltre evidenziato Ferrarese, e la nomina del commissario, con poteri sostitutivi, è stata fatta proprio a causa di uno stallo evidente che stava mettendo a forte rischio l’evento di giugno 2026. Il ragionamento che sottende è: non è il Comune che deve dire al commissario cosa deve fare, semmai il contrario.
Un capitolo della lettera al commissario è poi dedicato ai progetti. Ferrarese l’11 agosto aveva chiesto al sindaco lo stato dei Documenti di indirizzo alla progettazione (Dip) e dei Piani di fattibilità tecnico-economica (Pfte). I Pfte riguardavano le palestre Paolo VI e Ricciardi, il centro nautico torpediniere (stato delle autorizzazioni e conferenza dei servizi) e la piscina di Torre D’Ayala (integrazione di documenti e conferenza dei servizi). I Dip, invece, con riferimento all’assegnazione della progettazione, erano relativi a giardini Peripato, PalaMazzola, campo comunale Talsano e campo scuola Salinella. Altri Dip chiesti riguardavano il centro sportivo Magna Grecia e lo stadio Iacovone. E ieri Melucci ha risposto che per le palestre Ricciardi e Paolo VI, per il centro nautico nell’ex stazione torpediniere e per la piscina olimpionica di Torre D’Ayala, le direzioni tecniche del Comune “stanno provvedendo ad ultimare le istruttorie urbanistiche e vincolistiche che saranno recepite in seno alla Conferenza di Servizi, nell’ambito della quale il Comune di Taranto - nelle sue articolazioni - sarà uno dei vari soggetti a doversi esprimere”. Per la piscina, inoltre, viene trasmesso il piano di fattibilità integrato dei documenti mancanti, mentre per PalaMazzola, Giardini Peripato, campo comunale Talsano e campo scuola Salinella, restano i Dip già trasmessi il 25 luglio (ma per Ferrarese i Dip pesano poco nell’iter complessivo di un progetto). “Si resta in attesa di chiarimenti in ordine al soggetto istituzionale che deve espletare le procedure tecniche-amministrative finalizzate all’individuazione degli operatori economici” scrive Melucci sui quattro Dip.

Nessun nuovo documento, infine, su stadio e centro sportivo Magna Grecia dove il sindaco conferma quanto spedito il 2 agosto.

La scalata

“L’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo è diventata una scalata” commenta Vincenzo Di Gregorio, consigliere regionale del Pd. E “proprio nel momento più importante, sembra accadere l’inverosimile. In ogni scalata, infatti, il compito dei capi cordata è di piantare chiodi ben solidi nella roccia per agevolare la salita di tutti. Invece, ora, quei chiodi appaiono instabili e sdrucciolevoli e tutta la cordata rischia di cedere”. Per Di Gregorio, “tutto potrebbe franare: progettualità, speranze, un futuro diverso. I capi cordata sembrano non rendersene conto, ognuno assegna colpe agli altri. Ma in questo momento, per scalare l’Everest dei Giochi del Mediterraneo, forse non occorrono capi cordata, né tarantini, né di altre città. In questo momento per arrivare in cima occorrono gli sherpa: infaticabili, leali, coraggiosi”.

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