E' pronto il Mudit, il Museo degli illustri tarantini: manca solo l'inaugurazione

E' pronto il Mudit, il Museo degli illustri tarantini: manca solo l'inaugurazione
di Nicola SAMMALI
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Domenica 20 Febbraio 2022, 05:00

Apriranno presto le porte del Mudit, il museo degli illustri tarantini. L’inaugurazione del contenitore di cultura, archeologia e memoria storica della città è vicina, probabilmente già per la settimana prossima, entro la fine febbraio. 

Il progetto

I lavori di recupero della masseria Solito in via Plateja, che ospiterà il Mudit nelle sale rimesse a nuovo, sono terminati da poche settimane. Una volta completate le procedure di collaudo sarà definitivamente fruibile. L’antico immobile, riportato a splendere, diventerà punto di riferimento del quartiere. Un piccolo gioiello che anni fa rischiò di essere abbattuto (il rudere avrebbe dovuto lasciare posto alla costruzione di un palazzo di sei piani. Il terreno era di proprietà della famiglia Mazzilli, di Bari, che aveva ottenuto la concessione edilizia. Si salvò dalle ruspe quando il Comune la acquisì al patrimonio, e con la collaborazione del Centro Studi Cesare Giulio Viola, dedicato allo scrittore e sceneggiatore tarantino). 
L’intervento di restauro dei fabbricati della masseria Solito è stato reso possibile grazie a un finanziamento regionale da 1,6 milioni di euro, ottenuto dall’amministrazione Melucci attraverso il bando Smart in Puglia Community Library. Gli spazi sono stati destinati anche a una biblioteca di comunità. La masseria del ‘600, unico reperto rimasto in piedi di una Taranto bucolica che non c’è più, è stata oggetto di recupero, riqualificazione e adeguamento funzionale e tecnologico, per circa 1,2 milioni di euro. 
Il Mudit è caratterizzato da un’arena urbana all’aperto, e contiene un bar, un bookshop, dei laboratori didattici al piano nobiliare e una grande galleria espositiva. Per il rifacimento complessivo delle coperture lignee è stata adottata una tecnica costruttiva molto particolare che si chiama «camorcanna», utilizzata tra il ‘700 e l’’800. Le condizioni della masseria Solito, rimasta a lungo abbandonata, hanno imposto la messa in sicurezza delle strutture murarie in pericolo di crollo; opere di rinforzo e miglioramento antisismico; consolidamento delle strutture arcuate e voltate; demolizione di contrafforti in tufo. Il recupero funzionale è passato anche da svariati interventi come il rifacimento delle pavimentazioni di tutti gli ambienti, il restauro degli infissi esistenti e/o sostituzione di quelli non recuperabili, una nuova scala per l’accesso al roof garden, un giardino pensile sul tetto dell’edificio. 
L’obiettivo dei lavori è stato l’implementazione della funzionalità e la fruibilità degli spazi in tutti i mesi dell’anno.

Poi si è provveduto all’installazione degli impianti per il nuovo museo. Il recupero delle basole della via Appia e la valorizzazione dei ritrovamenti archeologici ne fanno un luogo di grande interesse. Il museo offre postazioni multimediali per approfondire le schede sui singoli personaggi illustri di Taranto. La masseria Solito non aveva un riconoscimento ufficiale di interesse culturale o storico, e per questo poteva essere demolita. Ma un gruppo di cittadini si oppose, fondando successivamente l’associazione culturale Cesare Giulio Viola, che si è occupata di individuare e conservare le opere dei tarantini illustri. Gli allestimenti del Mudit sono curati invece dalla cooperativa Museion. Ora potrà essere il centro di eventi culturali e di attività di studio e ricerca. 

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