Arpa: «Nel quartiere Tamburi diossine come in una discarica della Terra dei Fuochi"

Arpa: «Nel quartiere Tamburi diossine come in una discarica della Terra dei Fuochi"
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Mercoledì 2 Marzo 2016, 19:00
«Il livello di diossina rilevato nel monitoraggio nel quartiere Tamburi a Taranto è paragonabile ai livelli di inquinamento riscontrati all'interno degli elettrofiltri dei camini dell'Ilva o meglio ancora nella “Terra dei fuochi”». 
Un'ammissione choch che arriva dall'Arpa Puglia e che si trova già sulla scrivania di Michele Emiliano.
Il dato emerge dall'analisi condotta tra novembre 2014 e febbraio 2015 attraverso i deposimetri installati dentro e fuori lo stabilimento, dati inseriti in una relazione messa a punto dal Politecnico di Torino, resa nota dal direttore di Arpa Puglia Giorgio Assennato, in videoconferenza da Bari con Brindisi, Lecce e Taranto.

E se il rischio legato alla sua dispersione nell'aria e quindi all'inalazione si è ridotto, ora si affaccia quello legato alla sua possibile ingestione, direttamente da parte di bambini o indirettamente attraverso la catena alimentare, tramite le particelle di polveri che servono proprio a ridurre la dispersione di diossina nell'aria. Assennato ha sottolineato che «le polveri hanno caratteristiche granulometriche tali da non poter entrane nell'alveo respiratorio, ma sono molto pericolose se ingerite». Il professore ha fatto riferimento ai valori rilevati dall'Ilva nelle centraline di monitoraggio. Valori che, ha sottolineato Assennato, «ci sono stati comunicati con mesi di ritardo».

«La guerra l'abbiamo persa - si sfoga Assennato, ormai agli sgoccioli del suo incarico –. Noi abbiamo fatto una battaglia perdente contro i ministeri dell'Ambiente e della Salute e lo stesso parlamento, e anche se verranno adottate tutte le tecnologie previste dall'Aia del 2012 il rischio sanitario inaccettabile».

Nella relazione del Politecnico si esclude che quei picchi siano stati prodotti dall'attività del siderurgico. Gli alti valori di diossina non dipendono dai camini, ma dalle polveri dell'impianto di sinterizzazione dell'Ilva.
Ora quella relazione è stata inviata anche al presidente della Regione, Michele Emiliano, che ha dato mandato ad Arpa e Asl Taranto di effettuare ulteriori accertamenti in modo tale da capire il motivo di tali picchi di diossina. Entro la fine di marzo saranno pubblicati i dati della rete di deposti per le diossine gestita di rettamente da Arpa, che comprende due siti collocati nel quartiere Tamburi.
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