«Melucci lasci lavorare i giornalisti e pensi alla differenziata»

«Melucci lasci lavorare i giornalisti e pensi alla differenziata»
di Paola CASELLA
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Sabato 23 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:58

«Rinaldo Melucci sta consumando una tragica transizione democratica. Solo che in questo caso, invece di migliorare, le condizioni politiche stanno peggiorando per la comunità. Perché dopo aver agitato lo spauracchio delle querele a carico di chi esercita il legittimo diritto di critica politica, da qualche giorno c’è stata un’escalation nei confronti degli organi di informazione, un tentativo di intimidazione che puzza di “regime”». 

Le reazioni

È quanto afferma il consigliere del presidente Michele Emiliano Cosimo Borraccino, all’indomani dell’avvertimento di querele giunto anche ad alcuni organi di informazione che si sono occupati della delibera di giunta n. 72 del 1 marzo scorso relativa all’aumento dello stipendio della dottoressa Greta Marraffa che da staffista è diventata nel giro di poco tempo capo di Gabinetto del sindaco. Il consigliere sottolinea che «paradossalmente si chiede alla stampa di chiedere scusa per aver riportato notizie, perché di questo si tratta, per aver riportato informazioni e dato atto di interventi che riguardano la collettività, considerando che gli stipendi che percepisce chi viene nominato “intuitu personae” li pagano i cittadini. Informazioni che sarebbero errate, rivendicano dal Municipio. Eppure la delibera di giunta 72/2024 del 1 marzo, parla chiaro: c’è scritto, al punto 3 del deliberato, che il compenso per l’unità di staff, alla quale è attribuita la funzione di capo di Gabinetto, dev’essere parametrato alla retribuzione tabellare prevista per la dirigenza.

C’è scritto!». 

A difesa dei giornalisti interviene anche Fulvia Gravame, portavoce regionale di Europa Verde: «Incredibile quanta paura fa la stampa. Addirittura il sindaco di Taranto minaccia di querelare alcuni giornalisti mentre tace sui picchi di benzene e sul bassissimo tasso di differenziata. Gli consigliamo di rispondere alle critiche con i fatti».
Il coordinatore provinciale di Con Taranto Francesco Falcone sulla vicenda aggiunge: «Ricordo, a memoria dei miei studi, che le querele si fanno a fronte di un reato subito, qui invece mi pare si tratti di una notizia che afferisce una remunerazione, giusta o sbagliata che sia. Sarei sinceramente più accorto su questi temi. Di converso almeno per quanto ci riguarda la libertà di stampa va tutelata sempre, anche quando è esercitata con contenuti che non sono graditi. È il contrappeso della partecipazione alla vita pubblica e bisogna accettarlo. Al massimo se ci sono ragioni di rettifica confido che verranno esercitate». 
Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale di Una strada Diversa Luca Contrario: «Per quanto mi riguarda, al di là anche degli aspetti giuridici sulla legittimità o meno della delibera, è evidente che tale provvedimento è assolutamente inopportuno ed intempestivo per la fase politica che stiamo vivendo ed indica assenza totale di connessione con il sentire della città. Un atteggiamento arrogante e che dà evidenza di una concezione privatistica e proprietaria del bene comune». 

Infine, il movimento Una strada diversa scrive su facebook: «Il sindaco di Taranto sembra ormai più concentrato sullo stipendio del capo di Gabinetto che sui temi che riguardano la qualità della vita dei cittadini. Prendiamo atto del fatto che i precedenti capi di Gabinetto del sindaco Melucci non hanno mai raggiunto stipendi come quello attuale, sebbene non fossero persone meno qualificate. Il punto, tuttavia, è anche un altro, è politico e riguarda tutti noi. Vorremmo, ad esempio, che il sindaco si occupasse più dei picchi di benzene di questi giorni che dei picchi di stipendio del suo capo di Gabinetto. Vorremmo che si impegnasse per alzare il misero 23,8% di raccolta differenziata oltre che per alzare lo stipendio del capo di Gabinetto».

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