Bombardieri: le risorse del Pnrr sono a rischio al Sud

Il congresso della Uilm a Taranto al quale ha partecipato Bombardieri
Il congresso della Uilm a Taranto al quale ha partecipato Bombardieri
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 28 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:20

Su un nodo industriale importante come Ilva, le risposte del Governo ancora non ci sono, anche se il premier Mario Draghi l’altro giorno, al congresso nazionale della Cisl, ha dichiarato che «siamo qui per fare quello che serve all’Italia, ai lavoratori, alle imprese. Non per stare fermi».

La crisi e l’inflazione “mordono” la vita di tantissime famiglie e i segnali del Governo sono ritenuti ancora insufficienti. Eppoi il Pnrr, grande opportunità con le sue risorse, ma c’è il rischio che il Sud questi fondi li perda o non riesca ad utilizzarli bene.

Nel suo intervento alla seconda ed ultima giornata del congresso Uilm, il sindacato dei metalmeccanici, Pierpaolo Bombardieri, leader della Uil, spazia a tutto campo. Con lui, Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Davide Sperti che nell’incarico di segretario Uilm Taranto succede ad Antonio Talò.

Il siderurgico di Taranto

Attacca sull’Ilva Bombardieri per dire che «mi pare che ci siano ancora molte cose da fare da parte del Governo». «Bisogna soprattutto chiarire, vista la partecipazione diretta del Paese - sostiene Bombardieri circa la presenza dello Stato, con Invitalia, nel capitale di Acciaierie d’Italia - quali saranno gli obiettivi da perseguire. I lavoratori chiedono risposte e queste risposte non ci sono. Mancano scelte precise di politica industriale - commenta Bombardieri in relazione alla proroga del contratto tra Ilva in amministrazione straordinaria e Acciaierie d’Italia di cui si discute in questi giorni -. Mancano scelte sugli asset strategici di questo Paese. Noi continuiamo a sostenere che questo polo industriale e l’acciaio, siano, per quello che ci riguarda e per un Paese che vive di industria, che si occupa di manufatti, un asset strategico. Non vediamo ancora dal Governo risposte che vadano in questo senso».
La crisi Ilva sullo sfondo più generale della situazione del Paese.

Che è difficile. «I bonus di 200 euro - dichiara il numero 1 della Uil - sono un primo intervento ma secondo noi non sufficiente. Il bonus di 200 euro è una parziale risposta ad un aumento dell’inflazione che viaggia intorno al 7 per cento e ad un costo dell’energia sul quale bisogna intervenire in modo ancora più deciso». «Noi continuiamo a sostenere - rileva Bombardieri - che bisogna intervenire con un nuovo programma Sure, di chiedere all’Europa di fare i bond europei e di sostenere questo periodo, che purtroppo sarà lungo, di risposta economica alla crisi che deriva dalla guerra con aiuti alle famiglie e alle imprese».

Il Pnrr


Il Pnrr poi, pioggia di soldi sul Sud, e non solo, ma saranno spesi in modo produttivo? «Sul Pnrr - afferma Bombardieri - noi continuiamo a sostenere la necessità di avere risposte precise sul cronoprogramma e sugli impatti occupazionali. Sono due criteri usati in tutta Europa che noi ancora qui che non vediamo. Soprattutto per gli investimenti nel Mezzogiorno, vorremmo evitare che si parlasse e si facesse l’elenco dei tanti titoli, senza poi avere risposte concrete». «Purtroppo c’è il rischio concreto che il Mezzogiorno perda le risorse del Pnrr», lancia l’sos il numero 1 Uil. «Oggi - prosegue - è assolutamente necessario accelerare l’assunzione di tecnici che siano in grado di far camminare i progetti e c’è bisogno che le autonomie locali siano in grado di mettere a terra quei progetti con un cronoprogramma e l’impatto occupazionale. Sono le cose che noi chiediamo è che avvengono tranquillamente negli altri Paesi europei». Ma ora che in maggioranza - chiediamo a Bombardieri - c’è stata la schiarita sia sui balneari nel Dl Concorrenza, che sulla delega fiscale, è o no una buona notizia? Il cammino del Governo sarà meno complicato? «Non sono in grado di fare valutazioni», è la sua risposta. «Ho il termometro dei lavoratori e delle lavoratrici, di quelli che non riescono a trovare un’occupazione, dei pensionati che continuano a combattere con l’inflazione è il costo dell’energia, e su questo i problemi sono ancora tanti. La nostra preoccupazione sul bonus da 200 euro è che probabilmente non basterà». «Mi pare - evidenzia - che il 60-70 per cento dell’occupazione è precaria e che la metà riguarda contratti a tempo determinato anche da un giorno».

Il lavoro

E alla Cisl, che dal congresso nazionale ha riproposto il patto sociale per il lavoro e il rilancio, Bombardieri dice: «Vorrei che ci fosse una discussione di merito e non solo di metodo. Vorrei capire - aggiunge - cosa scriviamo nel patto. Se parliamo di lavoro, di occupazione, di precarietà. Di aumenti salariali. Se parliamo di riforma fiscale. Di riforma del welfare». «Ricordo sommessamente e con grande umiltà  - continua il numero 1 della Uil - che sul lavoro registro posizioni diverse. Noi sosteniamo la necessità di intervenire sulla precarietà, magari utilizzando quello che si è fatto in Spagna. Non mi pare che le associazioni datoriali e il Governo abbiano questa idea». «Sulla riforma fiscale - dice ancora Bombardieri - ricordo che noi abbiamo proposto, con uno sciopero generale in piazza, di intervenire sul cuneo fiscale per aumentare il potere di acquisto di lavoratori e pensionati. Mi pare che il Governo ha fatto un’altra scelta. Sulla riforma delle pensioni ricordo che c’è una piattaforma unitaria nella quale non si chiede 41 o 102, ma la flessibilità in uscita a 62 anni. La piattaforma unitaria firmata dalle tre organizzazioni sindacali. Quando si parla di 42, si parla di 42 anni di contributi utili per andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica». «Queste sono le piattaforme unitarie presentate da Cgil, Cisl e Uil - conclude Bombardieri -. Quando mi si dice che si vuole fare un patto, io aspetto di capire dagli altri interlocutori che cosa bisogna fare, altrimenti è solo una discussione ideologica». 

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