Verso Lecce-Napoli. Le trappole di D'Aversa per Osimhen e Kvara. E occhio ad Almqvist

Verso Lecce-Napoli. Le trappole di D'Aversa per Osimhen e Kvara. E occhio ad Almqvist
di Michele TOSSANI
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Venerdì 29 Settembre 2023, 05:00

La sfida in programma domani al Via del Mare fra Napoli e Lecce vedrà di fronte due squadre reduci da due risultati opposti nel turno infrasettimanale. Mentre infatti i giallorossi sono stati sconfitti di misura a Torino dalla Juventus, al termine comunque di una buona prestazione, i partenopei hanno sonoramente superato in casa l’Udinese (4-1). Se il risultato dei giallorossi non sminuisce il momento positivo che sta attraversando la compagine guidata da Roberto D’Aversa, la vittoria del Napoli rilancia le ambizioni degli uomini di Rudi Garcia, mettendo momentaneamente a tacere le polemiche nate a seguito di una partenza rivedibile e di alcune questioni che hanno toccato i giocatori più rappresentativi del gruppo (Kvaratskhelia e Osimhen). Per fare punti contro i campioni d’Italia occorrerà quindi un Lecce quasi perfetto. In particolare, in un calcio contemporaneo che sta riscoprendo l’importanza delle situazioni di uno contro uno, sarà necessario che i giallorossi vadano a vincere quanti più duelli individuali possibili, in particolare quelli che vedranno i salentini contrapposti agli elementi chiave dell’undici napoletano. Tutto ciò, a partire proprio dalla sfida di fascia destra (sinistra del Napoli) che vedrà contrapporsi Gendrey e il già citato Kvaratskhelia. Il terzino francese dovrebbe infatti rilevare Venuti (autore di una discreta prova contro la Juve) tornando titolare sulla fascia destra della difesa del Lecce.

In questa zona di campo gravita Kvara, tornato al gol mercoledì sera dopo un digiuno che durava dallo scorso marzo. Gendrey dovrà cercare di limitare un giocatore che, oltre a qualità realizzative, ha soprattutto la capacità di creare superiorità numerica in dribbling. Un aiuto potrà venire al terzino del Lecce dall’atteggiamento di squadra: una formazione in grado di difendere alta, lontana dalla porta di Falcone, forzerebbe infatti Kvara a dover partire da zone più arretrate del terreno di gioco, con molto campo da risalire per arrivare in zona pericolosa. È però ovvio come ci saranno diverse occasioni nelle quali l’esterno georgiano andrà a galleggiare nei pressi dell’area leccese. In queste situazioni Gendrey dovrà forzarlo sul piede debole, evitando che possa rientrare per calciare o produrre assist per i compagni. L’altro grande duello sulla linea difensiva sarà quello che opporrà Osimehn alla coppia formata da Pongracic e Baschirotto.

Per struttura fisica e per applicazione nei duelli, il compito di contenere il nigeriano dovrebbe toccare a Baschirotto, con Pongracic a fungere da libero a copertura della profondità. Baschirotto non dovrebbe avere problemi nel contrastare Osimhen dal punto di vista del gioco aereo, mente dovrà prestare la massima attenzione in situazione di palla a terra. Se l’attaccante del Napoli dovesse riuscire a partire in profondità, sarà più difficile contenerlo dopo i primi passi. 

In casa Lecce andrà organizzata anche la schermatura di Lobotka. Lo slovacco è il vero regista del Napoli, anche se Garcia ha puntualizzato come sia necessario per gli azzurri non dipendere troppo in fase di sviluppo da un solo giocatore. Tuttavia, se il Lecce riuscisse a limitare il numero di palloni giocabili per Lobotka, il Napoli sarebbe costretto ad affidarsi in maggiormente ai centrali Ostigard e Natan per la costruzione. Nessuno dei due ha le qualità di Kim, ceduto questa estate a Bayern. Bisognerà vedere a chi D’Aversa affiderà il compito di limitare il numero 68 del Napoli. Ramadani in questo caso sarà determinante. Anche il Napoli, tuttavia, dovrà stare attento nella propria metà campo. Krstovic ha già dimostrato di poter mettere in difficoltà le difese avversarie. Il duello che però potrebbe girare la sfida a favore dei giallorossi è quello che ci sarà sulla fascia destra dell’attacco pugliese e che vedrà coinvolti Almqvist e uno fra Mario Rui o Mathias Olivera. Sia il portoghese che l’uruguaiano potrebbero trovarsi a mal partito nel tentativo di contenere l’ala svedese. E questo sia perché entrambi difettano in fase di non possesso sia perché sono tutti e due mancini, esattamente come Almqvist. L’esterno giallorosso quindi sarebbe avvantaggiato nei tagli a rientrare, andando a sfidare il terzino napoletano (chiunque esso sia) sul suo piede debole.

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